Taormina verso l’uscita dal Parco Naxos, ok del Consiglio comunale alla delibera

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“La città ha un patrimonio culturale enorme che va tutelato e che merita rispetto. Non possiamo andare a rimorchio di nessuno. Per questo chiediamo l’istituzione del Parco archeologico di Taormina, uscendo da quello di Naxos”. A dirlo all’AdnKronos è Pinuccio Composto, capogruppo di ‘ProgettiAmo Taormina’ al Consiglio comunale, commentando il via libera dell’Aula consiliare alla delibera, con cui si chiede di dichiarare “l’illegittimità” dell’inserimento dei beni culturali che ricadono nel territorio della perla dello Ionio nel Parco Archeologico di Naxos. La delibera ha ottenuto un via libera bipartisan con 6 voti a favore, 4 contrari e 5 astenuti. Il Parco di Naxos è stato istituito con decreto assessoriale il 13 luglio del 2007 e gli è stata attribuita autonomia scientifica e di ricerca, organizzativa, amministrativa e finanziaria.
Per la “gestione, manutenzione e valorizzazione” risultano affidati al Parco di Naxos anche il Teatro Antico di Taormina, Villa Caronia, il Museo naturalistico di Isolabella e le aree archeologiche della città del Centauro e Francavilla. Ma proprio l’affidamento, avvenuto con una nota del dirigente generale il 30 ottobre del 2013, è ritenuto dai consiglieri comunali firmatari della delibera “in violazione di legge in quanto non preceduta da alcuna approvazione con il Comune di Taormina”. Insomma, dicono i consiglieri pronti a dare battaglia “non si possono affidare con una semplice nota ad un Parco Archeologico, ricadente nel territorio di Giardini Naxos, i siti archeologici e culturali che ricadono nel Comune di Taormina”. A confermare il ruolo di primo piano del Teatro Antico di Taormina ci sono i numeri. Quelli dei visitatori, paganti e non, che nel 2016 hanno fatto registrare un aumento rispetto all’anno precedente, passando dai 687.149 (di cui 540.861 paganti) del 2015 ai 748.583 (di cui 588.307 paganti) dello scorso anno. Con gli incassi balzati da quasi 4,6 milioni di euro a oltre 5,6 milioni dello scorso anno. Dati a cui si aggiungono quelli del Museo naturalistico regionale di Isolabella e di Villa Caronia, dove gli incassi lo scorso anno sono stati pari a oltre 142mila euro a fronte dei 96mila del 2015. Sono proprio questi numeri che spingono i consiglieri comunali di Taormina a chiedere “rispetto” per la storia culturale e il patrimonio monumentale della città, anche a fronte dei ‘numeri’ del Parco archeologico di Giardini Naxos, dove i biglietti staccati nel 2016 hanno permesso di raggiungere solo 52mila euro di incassi.
Ecco perché nella delibera, proposta dai consiglieri comunali di opposizione di ‘ProgettiAmo Taormina’, si dà mandato al sindaco, Eligio Giardina, di farsi promotore nei confronti dell’assessore regionale ai Beni culturali e dell’Identità siciliana perché sia istituito un Parco archeologico di Taormina, in cui far confluire i beni archeologici e architettonici di proprietà del demanio regionale e che ricadono nel territorio comunale (Teatro Antico, Palazzo Ciampoli, Villa Caronia, Isolabella, Casteltauro e aree archeologiche). Ma con il sì alla delibera il Consiglio comunale chiede anche di dichiarare “l’illegittimità dell’inserimento dei Beni culturali ricadenti nel territorio di Taormina nel Parco archeologico di Naxos e del bilancio, redatto con l’inserimento dei proventi del Teatro e dell’Isolabella”. Di più. Si impegna il sindaco a “porre in essere tutte le iniziative legittime e necessarie al riconoscimento dell’unicità culturale di Taormina e a tal proposito, si chiede la revoca in autotutela delle approvazioni degli atti del Parco Archeologico di Naxos”. “Il via libera all’atto – spiega ancora Composto – indica la volontà di avviare un’interlocuzione con la Regione per la messa a punto di un piano di gestione del patrimonio culturale di Taormina. Rivendichiamo il nostro diritto ad essere parte attiva nelle decisioni legate alla valorizzazione dei nostri beni”.
Per i firmatari della delibera serve un intervento “determinato e risolutivo” per evitare che Taormina venga “ulteriormente raggirata e depauperata di quanto gli spetta”. “Occorre mettere in campo tutte le azioni legali – concludono – perché siano versati alla città i quasi 5 milioni di euro che l’assessorato ai Beni culturali non ha ancora versato nelle casse comunali e relativi al 30 per cento dei proventi del Teatro e di Isolabella”. (AdnKronos)

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