“Le chiese nelle singole frazioni erano un punto di riferimento non solo religioso ma anche culturale, rappresentando l’identità di questi luoghi; quindi, deve essere doppia l’attenzione che va loro riservata per ricostruire quella dimensione comunitaria senza la quale è difficile restare“. E’ quanto afferma al Sir, il servizio di informazione religiosa della Cei, monsignor Domenico Pompili vescovo di Rieti, facendo il punto sullo stato dei luoghi di culto di Amatrice, Accumoli e delle loro frazioni. Pompili parla di “condizioni davvero gravi a causa delle scosse sismiche in sequenza. Sono state colpite quasi cento chiese, di diverso valore, ma tutte anche le più piccole dotate di elementi di pregio. A queste si aggiungono almeno altre cinquanta gravemente lesionate che sono chiuse in attesa di verifiche. Di fronte a questa situazione, occorre fare delle scelte e darsi delle priorità“. Per il vescovo di Rieti, “la collaborazione con le istituzioni, con il ministero dei Beni culturali, sono buone. I contatti sono settimanali se non giornalieri quando necessario, soprattutto in questa fase della messa in sicurezza, per capire ciò che possono fare loro e ciò che possiamo fare noi ed evitare inutili sovrapposizioni“.