Astronomia: Hubble “cattura” una starburst nel cielo della Vergine

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Vivono a tutto gas e bruciano giovani. Proprio come star del cinema con il fascino alla James Dean, le stelle nate all’interno delle galassie starburst hanno un’indole violenta e tormentata.

Lo sa bene Hubble, il longevo osservatorio spaziale targato ESA/NASA che nel corso delle sue ricognizione cosmiche ha ripreso una starburst e la sua “famiglia” sbarazzina nel cielo della Vergine: avvistata attraverso la camera Wide Field Camera 3 di Hubble, NGC4536 è una galassia con domicilio a 50 milioni di anni luce dalla Terra, che fa parlare di sé per un tasso di “natalità” letteralmente alle stelle e per un contesto “giovanile”.

Galassie del genere – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – sono note come starburst, strutture il cui tratto distintivo è l’essere straordinariamente prolifiche. Al loro interno ospitano infatti regioni caratterizzate da processi di formazione condotti a ritmi estremi. Poiché ricchissime di gas, sono in grado di accendere nuovi astri a tutta velocità. Le neonate star poi, cresciute in un ambiente così dinamico, hanno una vita breve e intensa: bruciano giovanissime ed emettono un’intensa luce ultravioletta che attiva processi di ionizzazione, colorando il cielo di una caratteristica luce rossa.

Diversi fattori possono creare le condizioni ideali per un ambiente così attivo: il requisito minimo è una massiccia fornitura di gas che una galassia può aver “acquistato” transitando affianco ad un’altra galassia, durante una collisione o un qualche altro tipo di evento drammatico in cui il gas risulti compresso. Sebbene la genesi e l’evoluzione di queste “famiglie” irruenti costituisca un caso ancora pieno di mistero, osservare il loro comportamento può fornire indizi su come esse si siano evolute nel tempo.

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