Fermento per l’annuncio della NASA: “mondi oceanici” nel nostro Sistema Solare

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Scienziati in fermento per l’annuncio della NASA che avverrà questa sera, alle 20 ora italiana, e che potrebbe aggiungere nuovi tasselli alla possibilità di vita oltre la Terra, nel nostro stesso Sistema Solare. L’Agenzia spaziale statunitense annunciato che verranno resi noti “nuovi risultati riguardo ‘mondi oceanici’ nel nostro sistema solare“, raccolti dalla sonda Cassini e dal telescopio spaziale Hubble. L’annuncio della NASA potrebbe dunque riguardare Giove o Saturno o i loro satelliti Europa o Encelado. Insomma, si attende un altro storico annuncio dall’agenzia spaziale statunitense che, dopo quello della scoperta di sette pianeti simili alla Terra nel sistema Trappist-1, parla oggi di scoperte che “contribuiranno” ad aiutare gli scienziati “nelle future esplorazioni di ‘mondi oceanici’“, citando la prossima “missione della sonda americana Europa Clipper” il cui lancio è previsto per il 2020, e “la ricerca più ampia della vita al di fuori della Terra“. I dettagli saranno chiariti nel corso di una conferenza stampa che si terrà all’auditorium James Webb, presso la sede della Nasa di Washington, e che includerà la partecipazione a distanza di esperti dislocati in tutti gli States. “La storia degli oceani è la storia della vita. Gli oceani definiscono il nostro pianeta, coprendo la maggior parte della superficie terrestre e guidando il ciclo dell’acqua che domina la nostra terra e l’atmosfera” ricorda la Nasa in uno speciale sui ‘Mondi Oceanici’. “Ma in maniera ancora più coinvolgente, la storia dei nostri oceani avvolge il nostro pianeta in un contesto molto più ampio che raggiunge profondamente l’universo e ci mette in una ricca famiglia di mondi oceanici che attraversano il nostro sistema solare e oltre“. A rivelare i nuovi scenari saranno, tra gli altri, scienziati del calibro di Thomas Zurbuchen, del direttorato Missioni Scientifiche Nasa e amministratore associato, Linda Spilker, project scientist del programma Cassini al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena in California, e l’astrobiologa Mary Voytek.

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