Per fronteggiare il problema della disoccupazione giovanile gli italiani, e le giovani generazioni soprattutto, richiedono uno scatto di protagonismo ed un impegno diretto molto concreto dei soggetti pubblici con poteri decisionali. E’ quanto emerge dal rapporto ‘Uomini, robot e tasse: il dilemma digitale’ realizzato nell’ambito del programma pluriennale ‘Diario dell’Innovazione’, un progetto triennale AGI-Censis di monitoraggio della reazione degli italiani di fronte ai processi di innovazione, a supporto del Rapporto Cotec sulla cultura dell’innovazione degli Italiani. Lo studio sarà presentato questa mattina al MAXXI di Roma alla presenza del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. Due sono gli assi di intervento che vengono individuati tra quelli da presidiare, spiega lo studio: da un lato il rinnovamento della pubblica amministrazione attraverso uno sblocco del turn over (29,9% del totale delle risposte), dall’altro il sostegno alle forme più avanzate di imprenditoria giovanile (le start up innovative) (27,9%). Minori consensi ricevono tutte quelle modalità di azione che puntano a rafforzare il capitale umano (formazione in campo scientifico, competenze digitali, ecc.), o a rinnovare le politiche attive per il lavoro (potenziamento dei centri per l’impiego, apprendistato, programmi di studio all’estero, ecc.). Anche modalità di intervento di natura socio-assistenziale come il reddito di cittadinanza, sia pure collegate a percorsi formativi obbligatori, raccolgono al momento consensi limitati sia tra i giovani (19,6%) che nel corpo sociale nel suo complesso (18,8%).