Spazio, Prospector-X: il Lussemburgo continua la corsa agli asteroidi

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Il Lussemburgo continua a ‘sondare’ le norme giuridiche necessarie per la messa a punto di Prospector-X, una missione sperimentale nell’orbita bassa terrestre che metterà alla prova le tecnologie chiave per l’estrazione mineraria dagli asteroidi. A tal proposito, alcuni esponenti del governo del Lussemburgo hanno incontrato i funzionari della NASA e gli impreditori della Silicon Valley per discutere della missione.

Attraverso il suo istituto di credito pubblico, il governo partecipa allo sviluppo del prototipo di una navicella per la futura esplorazione degli oggetti celesti, ideata da uno dei precursori sul mercato, la Deep Space Industries, l’azienda della Silicon valley che ha già aperto nel 2015 una sede europea in Lussemburgo, dove saranno sviluppate attività di ricerca nell’ambito di questo progetto.

L’obiettivo è duplice, spiega l’Agenzia Spaziale Italiana: da una parte il possibile sfruttamento minerario degli asteroidi più vicini alla Terra e dall’altra lo sviluppo di una tecnologia a basso costo per l’accesso allo spazio, da immettere sul mercato.

“Stiamo cercando di estendere e costruire nuovi legami, forti e reciprocamente vantaggiosi”, ha dichiarato il principe Guillaume.

Nel 2016, il Lussemburgo ha coinvolto diverse personalità del mondo aerospaziale nella sua campagna denominata SpaceResources.lu, tra cui Planetary Resources, società finanziata dal cofondatore di Google Larry Page, Ispace Inc, società spaziale robotica con sede a Tokyo e OHB Venture Capital, in Germania. La campagna si concentra sui problemi finanziari, regolamentari e legali che le imprese si trovano ad affrontare per l’estrazione nello spazio, e punta a promuovere e sostenere l’utilizzo commerciale delle risorse ricavate da corpi celesti, quali gli asteroidi o la Luna.

A tal proposito, Étienne Schneider, vice primo ministro e ministro per l’economia del Lussemburgo, ha presentato un disegno di legge il cui obiettivo è quello di fissare un quadro per dare sicurezza giuridica alla proprietà di minerali e di altre risorse preziose nello spazio, in particolare sugli asteroidi, e per regolare l’autorizzazione e la sorveglianza sia delle missioni di esplorazione che di estrazione mineraria.

In un parere formale pubblicato il 7 aprile, il Consiglio ha osservato che le rivendicazioni di proprietà privata sono illegali, o almeno non giuridicamente vincolanti, nella maggior parte dei trattati e accordi internazionali relativi allo spazio e ai corpi celesti.

Il Trattato sullo spazio del 1967 vieta ai Paesi di possedere qualsiasi corpo extraterrestre, come ad esempio un asteroide o un pianeta. Tuttavia, sempre nel trattato si afferma che tutti gli Stati possono esplorare liberamente lo spazio, e questa frase lascia un margine di manovra sufficiente, secondo il Granducato, per rivendicare questo progetto.

L’obiettivo di Schneider è chiedere una revisione della questione della proprietà nel Trattato sullo spazio extra-atmosferico (Outer Space Treaty), affinchè le Nazioni Unite possano creare un quadro giuridico che permetterebbe alle aziende in tutto il mondo di agire in questo settore. Schneider ha ora intenzione di rivedere il suo disegno di legge, per affrontare le preoccupazioni e i dubbi del Consiglio.

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