Morbillo: ecco le origini della ‘ricerca’ che correla il vaccino all’autismo, per l’esperto Cnr “il ritorno del virus era inevitabile”

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Secondo Giovanni Maga, virologo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) il ritorno del morbillo in Italia non è una sorpresa, anzi si tratta di un dato assolutamente “atteso”. “Ce lo dovevamo aspettare. Dopo i dati che indicavano il calo delle vaccinazioni sotto la soglia di sicurezza – spiega all’Agi – dovevamo aspettarci che quello era solo il primo segnale che ci sarebbe stato presto o tardi una nuova fiammata epidemica. I dati del Ministero della Salute non lasciano spazio a dubbi”. Un virus come quello del morbillo (Paramyxovirus) è estremamente veloce nel diffondersi, pertanto “ha un tasso di contagiosità quattro volte più elevato di quello dell’influenza” spiega Maga, “è normale vedere questi tassi di incremento cosi’ rapidi”.

La riduzione del numero dei bambini vaccinati contro il morbillo è la conseguenza di un caso di scuola di post-truth scientifica: nel 1998 un medico Britannico, Andrew Wakefield aveva pubblicato una ricerca su una importante rivista scientifica in cui si dimostrava che esisteva un rischio autismo per i bambini che venivano vaccinati con il vaccino trivalente. In seguito tuttavia lo stesso Wakefield aveva ammesso di aver falsificato i dati, ammissione che aveva comportato la sua radiazione dall’ordine dei medici, tuttavia quella bufala scientifica si è diffusa notevolmente, permettendo a molte persone da sempre ostili ai vaccini e alla scienza in generale, di avere un ‘argomento’ su cui contestarla. 

“Se il livello di vaccinazione scende sotto una certa soglia – dice Maga – che è quella del 95 per cento è difficile contenere la diffusione del virus, soprattutto all’interno di settori della popolazione ben definiti”. Purtroppo – aggiunge il virologo – negli ultimi anni “si è diffusa e consolidata una certa resistenza contro la vaccinazione da parte dei genitori dei bambini in eta’ scolare che, a loro volta sono scoperti dalla vaccinazione. Cosi’ il virus passa, attraverso le famiglie dalle scuole ai luoghi di lavoro e nel breve giro di una settimana e’ in grado di diffondersi in una intera città”. A non funzionare, secondo Maga, il sistema attuale della “vaccinazione consigliata e gratuita. Non funziona – dice – e questi dati indicano con certezze che e’ arrivato il momento di avviare sul punto una discussione molto seria. Serve la vaccinazione obbligatoria”.

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