SOS semi antichi: il 24 maggio la presentazione dei dati sul rischio di scomparsa

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L’omologazione e la standardizzazione delle produzioni a livello internazionale mettono a rischio gli antichi semi della tradizione italiana sapientemente custoditi per anni da generazioni di agricoltori. Un pericolo per i produttori ed i consumatori per la perdita di un patrimonio alimentare, culturale ed ambientale del Made in Italy ma anche un attacco alla sovranità alimentare e alla biodiversità, fondamentale anche nella lotta ai cambiamenti climatici che stanno portando alla nascita di nuove malattie.

A lanciare l’allarme sono Coldiretti e Sis, la Società Italiana Sementi con capitale 100 per 100 italiano detenuto dagli agricoltori attraverso i Consorzi Agrari, che Mercoledì 24 maggio 2017, alle ore 10,00, nella sede della Sis in via Mirandola di Sopra 1 a San Lazzaro di Savena (Bologna) presenteranno i dati sul rischio di scomparsa dei semi antichi ma anche le azioni di contrasto messe in atto dagli agricoltori italiani, con la presentazione dei semi salvati, dal grano al riso fino all’erba medica per l’alimentazione degli animali.

Sarà presentata la prima pasta realizzata con semola dell’antico grano duro Senatore Cappelli, che, dopo aver rivoluzionato la produzione di pane e pasta in Italia, ha rischiato di sparire ma adesso torna sulle tavole italiane, con sfogline e pizzaioli al lavoro nell’occasione. Un ritorno storico certificato e tracciato in purezza lungo tutta la filiera, dietro la spinta di straordinari contenuti nutrizionali e di una rusticità che ne consente la coltivazione anche in periodi e in terreni siccitosi.

All’appuntamento interverranno il direttore generale di Sis, Mario Conti, il presidente di Sis e vice-presidente nazionale di Coldiretti, Mauro Tonello.

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