Spazio, NASA: iniziati i primi test per verificare le performance della capsula Orion

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Niente vacanze per Orion, la capsula NASA destinata all’esplorazione degli asteroidi e degli spazi cislunari fino ad arrivare al futuro sbarco su Marte.

L’estate – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – si preannuncia infatti piena di lavoro, e l’arrivo di giugno ha dato il via a un’intensa attività da parte del team di ingegneri incaricati di mettere alla prova i sistemi di sicurezza del veicolo spaziale.

I cieli sopra il deserto dello Utah, in Arizona, e le acque dei laboratori del Johnson Space Center, a Houston, hanno testimoniato in questi giorni l’avvio della fase definita appunto Safety Test.

La prima prova, superata brillantemente il 15 giugno, è stata l’accensione e spegnimento del motore di Orion: messo in funzione per circa 5 secondi, il propulsore ha prodotto abbastanza spinta da sollevare dal suolo un peso equivalente a 66 grandi SUV.

Questo test è di vitale importanza per garantire la sicurezza degli astronauti nel corso delle prime missioni con equipaggio nello spazio profondo.

Il motore testato nel deserto dello Utah è lo stesso che, in caso di emergenza, dovrà spingere il modulo abitato lontano dallo Space Launch System e garantire poi all’equipaggio una discesa sicura nell’Oceano Atlantico.

E a proposito di discesa, un altro aspetto fondamentale da verificare è il corretto funzionamento del sistema di paracaduti per il ritorno degli astronauti.

Quando Orion rientrerà sulla Terra dalle missioni oltre la Luna, 11 paracaduti si apriranno in una sequenza precisa per aiutare a rallentare il modulo fino a un dolce ammaraggio nel Pacifico.

I test sui paracaduti, iniziati in Arizona con un primo lancio di una riproduzione della capsula da un aeroplano militare C-17, continueranno nei prossimi mesi per valutare tutte le fasi del rientro di Orion.

Infine, la terza priorità per la NASA è in questa fase mettere alla prova il sistema di airbag installato nella parte superiore di Orion.

In caso di onde alte o vento forte sull’oceano, 5 airbag si apriranno per raddrizzare la capsula: un meccanismo testato in questi giorni al Neutral Buoyancy Lab del Johnson Space Center, dove i tecnici stanno predisponendo una sequenza di 8 test in condizioni normali e straordinarie.

Questi esperimenti nelle piscine saranno le prove generali in vista del vero test di atterraggio, che da Houston vedrà la squadra Orion spostarsi nel Golfo del Messico alla fine di questa intensa estate di training.

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