di Paolo Ernani, colonnello dell’aeronautica militare – E’ il 26 giugno . Si trascorre alcuni giorni di relax a Castiglioncello nella baia di Quercetano. E’ molto caldo. Scendo in spiaggia dove già soffia una leggera brezza rinfrescante. La superficie del mare è increspata da piccole e irregolari onde che si frangono spumeggiando sulla battigia rocciosa. Sono le ore 10 e 45 minuti circa. Come si fa’ spesso si guarda qua e là, la linea curva dell’orizzonte , qualche natante che scivola veloce verso una propria meta. Poi ritorno con lo sguardo ad un tratto di mare dove alcuni villeggianti si crogiolano nella frescura dell’acqua. Ad un certo momento intercetto uno sfavillare di luci pulsanti e di striature filamentose di un colore incredibilmente viola , un viola intensissimo da rimanerne estasiato. Uno scenario mai visto e bellissimo.

Da ricercatore meteorologo mi sono posto degli interrogativi cercando ovviamente delle risposte. Per prima cosa mi sono reso conto che nella zona dove sto villeggiando il sole sorge come si sa da est e tramonta ad ovest trovandosi però in questo caso in un tragitto parallelo al lato nord della spiaggia della baia che è così sempre assolata. Insomma sia la costa che la linea tracciata dal sole sono parallele tra loro. Quando ho osservato il fenomeno, solo su una porzione ristretta di mare, stavo su una pensilina rocciosa perpendicolare alla spiaggia. Erano circa le 10,45 minuti con il capo spostato di una decina di gradi in direzione battigia ed il sole in ascesa verso lo Zenit . Come osservatore avevo il sole alto davanti a me . La linea immaginaria che dal sole arriva ai miei piedi è obliqua incontrando con un certo angolo la superficie marina in quel preciso istante . Credo che proprio tale angolo ( non so quantificare se 55° gradi ,65° o 80° ) colpendo con questa precisa posizione le onde increspate del mare elimini tutti i colori tranne il viola . E un po’ come accade quando una luce bianca attraversa un prisma di cristallo e ne escono tutti i colori dell’arcobaleno. Nel caso che stiamo esaminando fuoriescono però solo queste bellissime, pulsanti gemme ( come il brilluccichio delle lucciole ) e striature di un viola intensissimo e brillante . Dopo un’ora sono riportato sullo stesso punto . Il fenomeno si è ripetuto ma con meno evidenza . Alle ore 12,45, ancora un’ora più tardi, il viola era scomparso dalla superficie del mare. E’ evidente che la fenomenologia osservata cessa gradualmente man mano che sole si avvicina allo Zenit cioè perpendicolare sulle nostre teste, cioè quando questo forma sul mare ( o terra) un angolo di 90° gradi.
Paolo Ernani