Immunologo sui vaccini: sono purissimi e non tossici

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Guido Silvestri, direttore della divisione di Microbiologia e Immunologia allo Yerkes National Primate Research Center della Emory University di Atlanta afferma che le preparazioni vaccinali sono “purissime” e, dunque, non tossiche. L’immunologo contesta le affermazioni dei ricercatori Antonietta Gatti e Stefano Montanari che, in un recente articolo, hanno sostenuto la presenza di sostanze tossiche nei vaccini. “La percentuale dei ‘tossici’ scoperti da Gatti e Montanari – afferma in un commento Silvestri – e’ nell’ordine di 0,00000000000000000005%. Il che significa che Gatti e Montanari hanno dimostrato quello che, grazie a Dio, si sapeva gia’, cioe’ che le preparazioni vaccinali sono infatti purissime”. E poi, rileva, “c’e’ il problema dei controlli. Quando si fa scienza, i controlli sono la cosa piu’ importante”. In altre parole, chiarisce, “Gatti e Montanari hanno fatto questi studi nel vuoto, senza alcun termine di paragone, senza misurare, con lo stesso metodo, il numero delle stesse particelle in altre soluzioni acquose o oleose. Perche’ magari quelle concentrazioni di particelle – comunque bassissime – sono presenti dappertutto. Perche’ magari quelle concentrazioni di particelle di metalli pesanti ‘tossici’ si trovano probabilmente anche nel cono gelato che state mangiando per strada (perche’ e’ passata vicino a voi una macchina)”. “Ed infatti – prosegue Silvestri – proprio Gatti e Montanari, in un loro articolo pubblicato nel 2009 sulla rivista Critical Reviews in Food Science and Nutrition, avevano studiato 86 campioni di pane e 49 campioni di biscotti provenienti da 14 paesi diversi, ed usando la stessa tecnologia avevano trovato le stesse particelle nel 40% dei campioni testati”. Ora, commenta l’esperto, “pensate a quante migliaia di fette di pane e di biscotti ogni bambino mangia nella sua vita”. Concludendo, “questo articolo di Gatti e Montanari e’ di qualita’ scientifica pessima. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere, per tutto il male che un articolo di questo tipo puo’ fare nelle menti di persone che di scienza capiscono poco”.

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