Incendi, Coldiretti Sicilia: in fumo 14mila ettari e danni per miliardi di euro

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Quattordici mila ettari in fumo, diversi miliardi di euro di danni, la devastazione della nostra biodiversità e un perdita d’immagine per la Sicilia inimmaginabile“. A tracciare il bilancio della doppia emergenza ‘siccitàincendi‘ in Sicilia è il presidente della Coldiretti regionale, Francesco Ferreri, nel giorno dell’audizione al Senato del governatore Rosario Crocetta. “Il cambio climatico a cui assistiamo da diversi anni – dice all’AdnKronos – ci trova impreparati. Le infrastrutture non sono adeguate e non c’è stata una programmazione in grado di scongiurare il disastro“. La parola d’ordine per il numero uno degli agricoltori siciliani è prevenzione. “Bisognerebbe evitare di lavorare in emergenza – dice -, lo ripeto da sei anni“.
Tra i territori più colpiti c’è quello del Ragusano. Un vasto rogo nei giorni scorsi ha devastato la pineta, seminando paura e danni. “Diverse aziende sono in ginocchio – racconta -, hanno perso capi di bestiame, bruciati vivi nei roghi, sale di mungitura e fieno andati in fumo in poche ore. Senza contare il danno al nostro patrimonio di biodiversità con aree boschive di più di cento anni andate distrutte“. Una devastazione a cui si aggiunge un’altra emergenza. La mancanza di piogge, infatti, sta mettendo a rischio il comparto agricolo. “I costi di produzione stanno lievitando – spiega Ferreri – perché occorre irrigare di più i terreni con i problemi di concorrenza che ne derivano“. Costi di produzione alle stelle anche a causa di “una rete idrica colabrodo” che non permette a tutte le aziende di usufruire dell’acqua. “Senza contare che gli invasi sono scesi in maniera notevole e se non pioverà da qui alla primavera non so come affronteremo il prossimo anno” avverte Ferreri. Alla Regione il numero uno di Coldiretti Sicilia chiede “un servizio efficiente e che funzioni. E’ necessario che tutti gli attori coinvolti si siedano attorno a un tavolo per fare prevenzione e programmazione“. Da un capo all’altro dell’Isola, infatti, lo scenario non cambia. “Al Consorzio di bonifica 9 di Catania la situazione è disastrosa – racconta Giovanni Pappalardo, presidente di Coldiretti Catania -. Rotture continue hanno lasciato intere zone ancora senza acqua, mentre in altre arriva a singhiozzo. Gli invasi sono vuoti e già ad agosto si rischia di terminare l’acqua“.
Non si registrano particolari problemi, invece, a Caltagirone, sempre nel Catanese. “Anche lì gli invasi hanno poca acqua ma dovrebbe essere sufficiente per questa stagione” spiega Pappalardo. La siccità, comunque, ha già provocato ingenti danni. Le più penalizzate sono le produzioni di foraggi e cereali, ma l’assenza di pioggia rischia di mettere in ginocchio anche oliveti e vigneti, che “non si riescono a irrigare o per mancanza di disponibilità idrica o perché alcuni Consorzi di bonifica stanno razionalizzando i turni di irrigazione perché è finita già l’acqua nei bacini” concludono da Coldiretti.

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