Salute: più longevi grazie al caffè, ecco quante tazzine al giorno riducono i rischi di morte

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Espresso, macchiato, turco, americano o greco: buone notizie per gli amanti del caffè. Chi non riesce proprio a farne a meno si tranquillizzi: per la scienza, infatti, sembra aver trovato un elisir di lunga vita. Gli amanti della tazzina sono più longevi dei non bevitori, e questo indipendentemente dal tipo di caffè scelto (vale anche il dec) e dalle modalità di preparazione, ma anche dell’etnia del bevitore. Non solo, i maggiori benefici se li assicura chi totalizza almeno tre caffè al giorno. E’ quanto emerge da due nuovi e vasti studi pubblicati sugli ‘Annals of Internal Medicine’.
Entrambi i lavori confermano i benefici di un consumo importante di caffè in termini di riduzione della mortalità. Il primo studio, condotto in 10 Paesi europei, si candida ad essere il più ampio mai eseguito finora: ha coinvolto 520 mila uomini e donne. La ricerca è firmata dall’International Agency for Research on Cancer (Iarc) e dall’Imperial College di Londra. Gli scienziati hanno confrontato le cause di morte specifiche e la mortalità per tutte le cause nei bevitori di caffè, rispetto ai non bevitori. Ebbene, è emerso che chi totalizza almeno tre caffè al giorno sembra assicurarsi i vantaggi maggiori in termini di riduzione del tasso di morte, con un rischio ridotto in particolare per le malattie circolatorie e per quelle tratto digerente.
I ricercatori della Keck School of Medicine dell’University of Southern California hanno voluto capire in che modo il consumo di caffè influisse sulla salute di persone appartenenti a vari gruppi etnici. Così gli studiosi hanno studiato oltre 185 mila tra afroamericani, nativi americani, hawaiani, nippoamericani, latinoamericani e americani bianchi in media per 16 anni. Ebbene, anche in questo caso si confermano i benefici del caffè in termini di riduzione della mortalità.
Secondo gli autori di un editoriale di accompagnamento, entrambi gli studi suggeriscono che l’effetto protettivo del caffè è biologicamente plausibile. I polifenoli e altri composti bioattivi presenti nella bevanda hanno proprietà antiossidanti e l’assunzione del caffè è associata a una ridotta insulinoresistenza, a una minor infiammazione e a benefici per la funzione del fegato che, alla lunga, spiegano la maggior longevità. (AdnKronos)

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