Siccità, regge il ‘sistema Basilicata’: no al razionamento dell’acqua

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Nelle dighe della Basilicata ci sono circa 170 milioni di metri cubi in meno rispetto al 2016, “anno gia’ scarso dal punto di vista dell’accumulo di risorse idriche”, ma il sistema lucano “da cui dipende anche quello pugliese e in parte quello calabrese, nel nord della regione” ha “retto per le misure messe in campo e la buona regia che ha portato a un uso razionale scongiurando il razionamento”.

E’ quanto e’ emerso stamani, a Potenza, nel corso della riunione del tavolo tecnico sull’emergenza idrica, a cui ha partecipato il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, l’assessore regionale all’agricoltura, Luca Braia, e i rappresentanti dell’Eipli, del Consorzio di Bonifica e dell’Autorita’ di bacino. Pittella, in particolare, ha chiesto un “tavolo tecnico” nazionale, che si aggiunga al comitato regionale, per “programmare in ‘rete’ azioni strutturali da mettere in campo per il futuro”.

Nelle sette dighe lucane – Monte Cotugno, Pertusillo, Camastra, Basentello, San Giuliano, Gannano e Acerenza – sono disponibili complessivamente 295,7 milioni di metri cubi d’acqua, rispetto ai 465,3 milioni dello scorso anno (-36,4%): l’invaso piu’ grande, quello di Monte Cotugno, “custodisce” a oggi – in base ai dati dell’Eipli – 130,9 milioni di metri cubi rispetto ai 236,8 milioni del 2016. Ovviamente tutto “dipende dalla possibilita’ di pioggia” nelle prossime settimane “anche perche’ – ha spiegato il segretario generale dell’Autorita’ di bacino della Basilicata, Antonio Anatrone – altrimenti alla fine dell’estate potremmo vedere il fondo dei bacini idrici”: e’ necessario quindi “un uso piu’ razionale dell’acqua da parte di tutti”, ha concluso Anatrone, “perche’ l’essere virtuosi puo’ scongiurare il razionamento”.

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