WWF: quasi 70mila firme per la petizione di WWF YOUng sul Parco nazionale del Delta del Po

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È un gioiello della biodiversità italiana, a metà tra terra e mare; ospita oltre 300 specie di uccelli, 40 specie di mammiferi e 25 tra anfibi e rettili che vivono in maniera stabile nei suoi diversi habitat o che vi sostano durante le migrazioni; è una zona di tale importanza da essere riconosciuta come Area Man&Biosphere dell’UNESCO; come stimato dall’analisi TEEB (The Economics of Ecosystems and Biodiversity) rappresenta un patrimonio comune che produce un valore medio annuo di 16 miliardi di euro in servizi ecosistemici; è tutelato dall’Unione Europe, eppure in piena violazione normativa, il Delta del Po continua a rimanere solo parzialmente protetto attraverso due parchi regionali di due Regioni diverse. Ed ora, il Parlamento, se verrà approvata in via definitiva la riforma della Legge quadro sulle aree protette, cancellerà anche la possibilità normativa che un patrimonio naturale inestimabile come il Delta del Po diventi un Parco nazionale, così come sarebbe dovuto essere, per legge, dal 1994.

Per ricordare e promuovere gli straordinari valori del Delta del Po, oltre che per chiedere una tutela coerente ed omogenea, si sono mobilitati anche i ragazzi di WWF YOUng (la community per i giovani del WWF Italia) che hanno promosso una petizione che chiede di procedere, finalmente, all’istituzione del Parco nazionale del Delta del Po. Un parco che sarebbe chiamato non solo a proteggere un patrimonio naturalistico ma anche a preservare il delicato assetto idrogeologico dell’area rispetto alla minaccia dei cambiamenti climatici che inciderebbero pesantemente sul Delta: un parco nazionale da sviluppare in un sistema partecipativo capace di creare tante opportunità di lavoro ‘green’ e di benessere per le comunità locali.

In pochi giorni la petizione ha raccolto quasi 70.000 firme dall’Italia e da 20 paesi del mondo. Hanno aderito non solo appassionati di natura che sostengono con entusiasmo la proposta del parco nazionale, ma anche decine di migliaia di giovani che si rendono conto dell’assurdità della situazione attuale dove gli stessi valori e beni sono tra loro “divisi” da un confine posto sull’acqua che crea competenze in capo ad enti diversi quando dovrebbero essere gestite da un soggetto unico di livello nazionale.

Per firmare c’è tempo fino a martedì 25. La richiesta di parco nazionale del Delta del Po sostenuta dalle decine di migliaia di firme della petizione verrà consegnata dal WWF al Presidente del Senato Pietro Grasso a cui è stato chiesto un incontro per rappresentare le gravi preoccupazioni relative alla riforma della legge quadro sulle aree protette che, dopo essere stata approvata alla Camera, è ritornata in terza lettura al Senato.

Qui la petizione promossa dalla Community di WWF YOUNG

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Note:

  1. Le norme oggi vigenti prevedono che il Delta del Po dev’essere tutelato da un parco nazionale, questo si sarebbe dovuto istituire a seguito della mancata realizzazione di un parco interregionale il cui termine era fissato al 31 dic. 1993.
  2. I due parchi regionali del Delta, quello veneto e quello emiliano, non rispondo dunque all’attuale previsione normativa; i loro confini sono per altro inferiori ai confini delle aree del Delta tutelate dall’Unione Europea lasciando senza adeguata tutela ampie zone naturali di significativa importanza.
  3. La riforma in discussione in terza lettura al Senatodà una delega di sei mesi al Governo a realizzare un non meglio definito parco formato dalla sommatoria dei confini dei due parchi regionali, ma per farlo serve il parere obbligatorio e vincolante sia della Regione Emilia Romagna che del Veneto. Poiché questo tentativo è stato più volte espletato in passato, con tempi ben più lunghi dei sei mesi previsti, l’unico effetto che la norma produrrà è quello di legittimare lo stato attuale poiché viene abrogata la previsione del parco nazionale.
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