Ambiente: “guerra” tra Germania e Alto Adige per i pesticidi

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Da “Suedtirol” (Alto Adige) a “Pestizidtirol”: scoppia la guerra dei pesticidi tra Monaco di Baviera e l’Alto Adige. I manifesti che si vedono camminando per le vie del centro della citta’ tedesca mettono sotto una cattiva luce l’immagine della provincia di Bolzano che tanto nel corso degli anni ha investito in turismo e marketing proprio nei Paesi di lingua tedesca.

Adesso una campagna di provocazione allestita dall’Istituto per l’ambiente di Monaco di Baviera, ente nato nei giorni successivi il disastro di Chernobyl del 1986, ha deciso di accusare l’Alto Adige di far largo uso di pesticidi. La Provincia autonoma con il governatore Kompatscher in testa seguito dall’assessore all’ambiente Schuler, ha fatto sapere che l’avvocatura della Provincia sta studiando il caso per intraprendere azioni legali nei confronti dell’istituto tedesco.

Sul poster si vede un trattore che attraversa un frutteto che spruzza pesticidi. Due le scritte fuorvianti. La prima che appare sulla foto e’, tradotto dalla lingua tedesca, “l’Alto Adige cerca aria pulita. L’Alto Adige si cerca”. La seconda, nella parte inferiore, accanto al tradizionale marchio ad ombrello, compare la scritta “Pestizidtirol” anziche’ quella classica “Alto Adige” o “Suedtirol”. Dalla Germania chiariscono che la campagna e’ stata promossa perche’, secondo l’istituto, l’Alto Adige utilizza una smisurata quantita’ di pesticidi (circa 42 chilogrammi l’anno per ettaro) e quindi non e’ la terra, come viene pubblicizzata nei Laender tedeschi, dell’aria salubre.

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