Maltempo, Panontin: “La sensazione che il 112 non risponda non è vera”

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La nuova modalita’ di organizzazione del Numero unico di emergenza 112 ha “dato la sensazione” al cittadino di non ricevere risposta, ma “non e’ cosi'”, perche’ il sistema “obbliga a dare a tutti una risposta“. Lo precisa l’assessore regionale alla Protezione civile, Paolo Panontin.

“In situazioni di forte e diffuso maltempo, come quella che si e’ verificata ieri – prosegue Panontin in una nota – e’ purtroppo inevitabile che vi siano dei picchi di telefonate con moltissime richieste di soccorso. Accade ora come in passato, quando a gestire le telefonate non era il 112 ma il centralino dei Vigili del Fuoco o altre centrali operative. A differenza di quanto accadeva prima, il 112 e’ tenuto a mantenere sempre aperta la linea: nessuna chiamata puo’ cadere per sovraccarico della linea telefonica”.

Ricordando che tra le 16.30 e la serata di ieri sono arrivate circa 5.000 telefonate, Panontin aggiunge che “il 112 e’ obbligato, ai sensi del protocollo sottoscritto con il ministero degli Interni, a processare tutte le telefonate in arrivo e a dare una risposta. Lo fa incrementando il personale quando sono previste emergenze ed eventualmente anche smistando le telefonate in eccesso verso un’altra centrale, a Brescia, con cui esiste uno specifico accordo. In passato, se le telefonate erano troppe trovava la linea occupata e doveva riprovare“.

Secondo Panontin dunque “sono le centrali di secondo livello che, in caso di picchi come ieri, non riescono a dare la risposta che ci si aspetta, in quanto sovraccariche. La chiamata al 112 rimane ‘aperta’ e il cittadino ha la sensazione di non avere la risposta, ma non e’ cosi’: non ha la risposta del centralino di secondo livello”.

Il sistema strutturato su due livelli e’ stato adottato a seguito degli obblighi imposti dall’Unione europea di attivare il 112 in tutta Europa. “Lo stato italiano, Governo Berlusconi, ministro Maroni – aggiunge Panontin – lo ha sperimentato a Varese e poi esteso a tutta la Lombardia. Noi siamo i secondi in Italia e stiamo semplicemente attuando cio’ che lo Stato ci impone di fare. E’ un modello che noi non possiamo scegliere e che puo’ essere cambiato solo da una decisione del Governo nazionale. Da parte nostra rimane naturalmente il forte e continuo impegno a migliorare il servizio che siamo tenuti a fornire alla nostra popolazione. Da qui la decisione presa a fine giugno di incrementare il personale del 112″. 

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