Un pugno di noci e il cervello perde interesse per il ‘cibo spazzatura’. Ecco perché, consumati regolarmente con moderazione, questi frutti a guscio sono alleati della linea. Ricche di acidi grassi omega-3 e di altre sostanze benefiche, le noci sono state associate a una riduzione del rischio di obesità e diabete. Ora gli autori di un piccolo studio americano, pubblicato su ‘Diabetes, Obesity and Metabolism’, credono di avere capito perché.
“Le noci possono alterare il modo in cui a livello cerebrale ‘vediamo’ gli alimenti” e per questo sono in grado di tenere a freno l’appetito, aiutando a dimagrire, spiega Olivia M. Farr del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston. “Le nostre conclusioni – aggiunge l’esperta, coordinatrice del lavoro in parte finanziato dalla California Walnut Commission e ripreso dal ‘New York Times’ – confermano le raccomandazioni attuali che prevedono di inserire le noci all’interno di una dieta sana”.
I ricercatori hanno somministrato a 9 pazienti obesi ricoverati in ospedale, per 5 giorni consecutivi, uno smoothie contenente 48 grammi di noci (circa 14 mezzi gherigli, pari a 315 kcalorie) o una bevanda placebo identica per sapore e apporto calorico, ma senza noci. Dopo un mese di dieta regolare, i gruppi sono stati invertiti: per altri 5 giorni chi assumeva lo smoothie alle noci prendeva il placebo, e viceversa.
I partecipanti al mini-trial sono stati quindi sottoposti a risonanza magnetica cerebrale mentre guardavano immagini proposte loro dagli scienziati: cibi ad alto apporto di grassi (per esempio delle torte), alimenti low-fat (ortaggi), oppure foto ‘neutre’ (alberi o rocce). Gli studiosi hanno così osservato che davanti all’immagine di cibi grassi l’attivazione dell’insula – un’area del cervello coinvolta nel controllo dell’appetito e dello stimolo a mangiare – era maggiore fra le persone che avevano consumato la bevanda alle noci, rispetto al placebo. Questi pazienti, in altre parole, perdevano interesse per il ‘junk food’.