Perseidi: quando e come osservare le “lacrime di San Lorenzo”

MeteoWeb

Torna l’affascinante appuntamento celeste delle “lacrime di San Lorenzo”, ovvero le meteore appartenenti allo sciame delle Perseidi.

Il picco della loro attività è previsto nella serata del 12 agosto, con una previsione di circa 80-100 meteore all’ora, ma anche le notti tra il 10 e il 15 potranno essere adatte per dar loro la caccia. Non servono particolari conoscenze della geografia celeste per godersi lo spettacolo: le meteore possono arrivare da ogni parte del cielo; ma come suggerisce il nome, la probabilità di vedere una sfavillante scia che attraversa la volta celeste in pochi secondi sarà più elevata se si volge lo sguardo verso l’area a nordest del cielo, in direzione della costellazione di Perseo, fra Andromeda e Cassiopea (in alto) e il pentagono dell’Auriga (in basso).

PERSEIDI 4Le stelle cadenti si osservano a occhio nudo. Prendete una coperta o una sedia a sdraio e mettetevi in una zona lontana della luci cittadine. Stesi sull’erba in compagnia o da soli, non resta che attendere, confidando in una buona dose di fortuna. La pupilla ci mette una decina di minuti ad adattarsi al buio, restringendosi di nuovo in pochi secondi, per cui evitate di accendere torce. Se proprio volete cimentarvi a immortalare le stelle cadenti col vostro smartphone, procuratevi prima di tutto un supporto rigido per lo stesso (es. piccoli cavalletti o treppiedi per mantenere stabile l’apparecchio), scaricando qualche app per migliorare le funzioni della videocamera.

La foto con la Reflex resta il metodo più efficace, con la tecnica del time lapse, ossia scattando foto del cielo a intervalli regolari come se si volesse, poi, utilizzarle per fare un video. Impostando un tempo di posa di 30 secondi, per esempio, nell’immagine acquisita si vedranno le tracce curve e colorate delle stelle e, se in quell’intervallo di tempo è passata una meteora, la sua immagine apparirà come una luminosa linea retta. Per evitare il mosso meglio impiegare un telecomando con filo flessibile o wireless. In alternativa, usate la classica macchina fotografica compatta, con impostazioni simili a quella della Reflex: non impiegate lo zoom, sensibilità ISO alta e, se le caratteristiche dell’apparecchio lo consentono, eseguite pose le più lunghe possibili.

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