“Plastica nell’acqua potabile”: una ricerca fa scattare allarme

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Microplastiche nell’acqua potabile. Il fenomeno è stato rilevato a livello globale grazie a una ricerca realizzata da Orb Media e condivisa in esclusiva con il ‘Guardian’, in collaborazione con studiosi della State University of New York. I ricercatori hanno analizzato 159 campioni di acqua potabile raccolta in varie città di tutto mondo. Esaminate anche le acque della sede del Congresso Usa e della Trump Tower a Ny. Ebbene, il record di acque potabili contaminate da microplastiche spetta proprio agli Stati Uniti, dove la percentuale di fibre dai rubinetti tocca il 94%. Seguono Libano e India.
In Europa, in particolare in Regno Unito, Germania e Francia, i tassi sono più bassi; ma comunque i residui di plastica sono stati rilevati nel 72% dei casi. I risultati mostrano che la contaminazione da microplastiche è ubiquitaria.
Abbiamo abbastanza dati per guardare alla vita selvatica, e l’impatto che” questo fenomeno “sta avendo sulla fauna è preoccupante“, conclude Sherri Mason, esperta di microplastiche che ha supervisionato l’analisi. “Se sta avendo questo impatto sulla fauna, come possiamo pensare che non stia avendo un qualche impatto su di noi?“.

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