Viaggi & Turismo, la Bregaglia: una valle, due realtà

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Lo smottamento del Pizzo Cengalo con conseguenti flussi detritici ha cambiato la vita in Bregaglia. Centinaia di migliaia di metri cubi di detriti sono scesi in valle. Una sessantina di abitanti non potranno rincasare per almeno due mesi e la situazione rimane tesa. Di conseguenza i turisti sono incerti – si può visitare la Bregaglia? Certamente sì.

Una valle, due realtà. Da un lato lo scenario triste e disastroso che si presenta a Bondo, Sottoponte e Spino. Una realtà che dal giorno della frana è stata al centro dell’attenzione mediale.

Le molteplici caratteristiche bregagliotte comunque rimangono – la Bregaglia, esclusa la Val Bondasca e escluso il paese di Bondo, é accessibile senza timore e merita una visita: i castagneti, i musei, la cucina, i vicoli dei paesini, i mesi di sole e quelli d’ombra, i posti scoperti e quelli ancora nascosti. Luoghi d’ispirazione – già da sempre. Non per nulla. Questa è la seconda realtà.

E questa realtà deve nuovamente venir posta in risalto – dal simbolo di solidarietà nasce lo slogan #Forzabregaglia – una campagna di comunicazione che inizierà il 15 settembre e si protrarrà per un mese. Parole, immagini e fatti che dimostrano: vale la pena visitare la Bregaglia anche dopo lo smottamento. Ogni visita aiuta la valle. “Nelle ultime settimane molti turisti insicuri ci hanno chiamati e abbiamo dovuto cancellare molte prenotazioni“, dice Michael Kirchner, direttore dell’organizzazione turistica  Bregaglia Engadin Turismo. “Lo slogan deve riportare in valle gli ospiti senza esitazione“. Innanzitutto dal 1° al 22 ottobre con il Festival della castagna, che si terrà per la tredicesima volta e che gode sempre di maggior popolarità.

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