Influenza: al Gemelli percorso facilitato per la vaccinazione degli operatori sanitari

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Proteggere il paziente fragile, ridurre il rischio di trasmissione ospedaliera del virus, proteggere l’operatore stesso e i suoi familiari e prevenire le conseguenze più o meno gravi che dall’infezione possono derivare. Questi i tre obiettivi della campagna vaccinale antinfluenzale del Policlinico Gemelli. Insieme alla facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore promuovono un percorso aziendale facilitato, illustrato nel corso del workshop di informazione e sensibilizzazione, che si svolge oggi, intitolato “La vaccinazione antinfluenzale.

Campagna vaccinale 2017/18: verso un ospedale senza INFLUENZA”. L’INFLUENZA rappresenta un serio problema di Sanità pubblica per il numero di casi che si verificano in ogni stagione, più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus influenzale circolante, fa sapere l’azienda ospedaliera in una nota. Un tema importante riguarda le coperture vaccinale tra gli operatori sanitari che è in Italia piuttosto bassa, analogamente ad altri Paesi europei, dove il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’Ecdc, nel 2016 riporta una copertura vaccinale media pari al 24% (range 5-54,9%) e a differenza degli Stati Uniti, dove in alcuni casi si supera il 75% (Center for Diesease Control and Prevention, CDC, 2015).

“Gli operatori sanitari sono considerati ad elevato rischio di contrarre il virus per il loro quotidiano contatto con pazienti ricoverati e, soprattutto se non vaccinati – spiega Patrizia Laurenti tra i promotori del workshop – possono divenire potenziali vettori dell’infezione trasmettendo, a loro volta, il virus ad altri pazienti in cui vi è il rischio che si sviluppino sindromi influenzali gravi, potenzialmente letali, oltre che ad altri operatori sanitari e ai propri familiari. Sarà possibile per il personale sanitario del Gemelli vaccinarsi ‘on site’. I medici vaccinatori si recheranno, in giorni e fasce orarie concordati con il direttore delle Unità operative e il coordinatore Sitra direttamente nelle Unità operative in cui gli operatori sanitari prestano il loro servizio con l’obiettivo di coprire il maggior numero di reparti possibile”. 

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