Pulci e zecche non vanno in letargo, pericoli per la salute di animali e uomo tutto l’anno

MeteoWeb

Niente letargo per pulci e zecche, i più comuni parassiti degli animali, eppure in troppi pensano che col freddo Fido possa stare più tranquillo e si dimenticano di prevenire o di curare le infestazioni. Che invece proliferano anche grazie al riscaldamento globale e domestico

L’allarme arriva da Ezio Ferroglio, ordinario di parassitologia e malattie parassitarie presso il dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Torino. “Spesso ci accorgiamo di pulci o zecche quando notiamo che l’animale si gratta un po’ troppo spesso – avverte Ferroglio – e a quel punto è già tardi, l’infestazione è già in atto”.

Pulci e zecche sono parassiti completamente diversi e diverso è il sistema di ‘attacco’. “La pulce – spiega – è un insetto che, da adulto, vive sull’ospite dove succhia sangue di continuo, fino a 15 volte il suo peso, e depone fino a 50 uova al giorno. Le feci e le uova vengono deposte sulla cute dell’ospite e da qui cadono nell’ambiente da cui si schiudono larve che dopo le mute si trasformano in pupe e poi in pulci adulte che salgono su un nuovo ospite, cane o gatto e talvolta anche sull’uomo. La zecca invece è un aracnide che rimane per lo più in attesa, e quando passa una ‘preda’ vi sale e comincia a succhiare sangue per 2-10 giorni. Di solito le zone preferite sono la testa il collo, le spalle, dietro le orecchie, dove l’animale non riesce a pulirsi da solo. Anche in questo caso la preda può essere l’uomo”.

Pur con abitudini diverse, pulci e zecche sono ugualmente un rischio per cani gatti. “In Italia – ricorda Ferroglio – abbiamo 39 specie di zecche che possono trasmettere più di 50 specie di patogeni. Una settantina di pulci succhiano un millilitro di sangue al giorno, che per un cucciolo è una quantità importante. Le malattie più comuni che possono diffondere sono la babesiosi, l’erlichiosi, l’anaplasmosi, la borreliosi (malattia di Lyme), la bartonellosi, le tenie”.

L’importante è accorgersi in tempo della presenza dei parassiti. “Spazzolare regolarmente il proprio animale – consiglia Ferroglio – e fare attenzione a piccoli noduli che potrebbero rivelarsi una zecca. Le pulci sono visibili spesso dove il pelo è più rado, per esempio sulla pancia”.

Per combattere questi parassiti non serve affidarsi al fai da te o ai consigli ‘della nonna’, tipo usare olio, alcool o sigarette per staccare le zecche. “Tutti sistemi inefficaci – sottolinea Ferroglio – che possono essere anche molto pericolosi perché stimolano il “rigurgito” della zecca che, se infetta, può trasmettere malattie anche molto gravi. Meglio allora prendere alla base una zecca con delle pinzette e ruotarla tipo vite per farla staccare. In ogni caso la prevenzione è l’arma più efficace. E’ quindi bene affidarsi sempre al proprio veterinario che in base allo stile di vita dell’animale, della zona in cui vive e del rischio epidemiologico sarà in grado di suggerire i prodotti antiparassitari più adeguati”.

Condividi