Dall’Università di Padova un innovativo baby ‘pancreas artificiale’ per neonati, che permette di migliorare il controllo glicemico riducendo significativamente le pericolose fluttuazioni. La ricerca italiana è descritta su ‘Pediatrics’. I neonati prematuri sono una categoria estremamente fragile, nei quali le alterazioni metaboliche possono avere conseguenze sullo sviluppo neuro-cognitivo.
Gli sbalzi della glicemia nelle prime settimane di vita, ricordano i ricercatori, possono avere conseguenze sullo sviluppo neurocognitivo di questi bambini. Fino ad oggi l’unico strumento per il monitoraggio della glicemia nel neonato era il prelievo ripetuto di sangue, anche 2-3 volte al giorno, tramite puntura da tallone, procedura dolorosa e incapace di offrire valori glicemici continui.
Per far fronte a questa problematica, i ricercatori della Terapia intensiva neonatale dell’Azienda ospedaliera-Università di Padova – Alfonso Galderisi, giovane dottorando della Pediatria di Padova, con Daniele Trevisanuto – hanno utilizzato un microchip sottocutaneo collegato a una piattaforma computerizzata per il monitoraggio continuo della glicemia senza la necessità di prelievi ripetuti. Questo è stato possibile grazie alla collaborazione con i bioingegneri dell’Università di Padova e dell’Università di Harvard, dove Galderisi è stato in training.
La piattaforma elabora i dati e indica in tempo reale al personale della Tin come adeguare le infusioni di glucosio. Inoltre, fornisce un allarme in caso di imminente ipo o iperglicemia. Per dimostrare l’efficacia di questo dispositivo, è stato condotto uno studio clinico a Padova, i cui risultati sono descritti nell’articolo.
La ricerca ha coinvolto neonati di peso inferiore a 1.500 grammi, “con il prezioso aiuto di tutto il personale della Patologia neonatale“, si legge in una nota, in particolare del personale medico e infermieristico della struttura, che hanno permesso l’utilizzo di questo dispositivo avveniristico in un ambiente ‘critico’ per la cura dei neonati. “La disponibilità di questo sistema – commenta Eugenio Baraldi, direttore del Reparto di Terapia intensiva neonatale di Padova e co-autore della RICERCA – può rivoluzionare il controllo dei parametri metabolici nei neonati prematuri, offrendo un metodo poco invasivo e non doloroso per ridurre il rischio di ipo e iperglicemie e delle loro conseguenze sullo sviluppo del bambino. Ci auguriamo che presto questo micro-sensore possa essere messo a disposizione di tutte le Terapie intensive neonatali”.