Smog, Anev: “Dati morti allarmanti, bisogna agire subito sul taglio della CO2”

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“I dati pubblicati da Lancet” sull’inquinamento sono “allarmanti e invitano ad una riflessione profonda sulla necessita’ di agire velocemente per attuare quanto prima gli obiettivi di riduzione della CO2 adottati a Parigi con la COP21”.

Cosi’ l’Anev (Associazione nazionale energia del vento) a proposito dei “numeri” diffusi dalla rivista che parlano di “quasi 9 milioni di morti l’anno” per l’inquinamento con “lo Smog, il particolato nell’aria ma anche inquinamento da uso domestico di combustibili fossili, a fare la parte del leone, responsabile di 6,5 milioni di morti l’anno”. A questo – prosegue – “si aggiunge la notizia relativa al superamento dei livelli tollerabili sempre piu’ frequenti di polveri sottili nelle principali citta’ italiane. Questo inquinamento e’ figlio sia delle produzioni energetiche di fonti fossili sia del cambiamento climatico, prodotto a sua volta dalle emissioni climalteranti”.

Per questo e’ “inevitabile di fronte ad uno scenario cosi’ drammatico avviare una riflessione profonda e seria sul presente e sul futuro dei nostri figli. L’auspicio e’ che le istituzioni – viene osservato – prendano in carico l’impegno di tutelare la salute dei cittadini”.

L’Anev ricorda pero’ che “il settore delle fonti rinnovabili e’ in attesa da ormai 10 mesi del decreto ministeriale che regoli il settore per il periodo 2017-2020. Un tale vuoto normativo non consente alle aziende del settore di lavorare per produrre quell’energia pulita necessaria per contrastare questo pericolo per la salute umana”. Nel 2016 – conclude – in Italia l’eolico ha consentito un risparmio di circa 21 milioni di barili di petrolio equivalenti, pari a 11 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 in meno.

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