Zone umide del Golfo di Oristano e del Sinis: il Progetto MARISTANIS scelto dalla Fondazione MAVA

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Le zone umide e il sistema del bacino idrografico di Oristano compongono un sistema ecologico unico, ricco di biodiversità, che va tutelato, conservato e valorizzato. A tal proposito il progetto MARISTANIS si pone l’obiettivo di sviluppare una modalità di gestione integrata delle zone umide del Golfo di Oristano e del Sinis quale modello per le altre regioni costiere del Mediterraneo. Le zone umide coinvolte nel progetto MARISTANIS forniscono significativi benefici economici, sociali e culturali. Sono importanti per i prodotti primari come pascoli, biomassa e pesce e sono legate a molte attività ricreative e turistiche. Esse contribuiscono anche a ridurre gli impatti da danni da eventi climatici estremi e inondazioni, mantengono una buona qualità dell’acqua nei fiumi, ricarica delle acque sotterranee, sequestro di carbonio, e sono siti di primaria importanza per la biodiversità.

Il progetto riguarderà 12 Comuni (San Vero Milis, Riola Sardo, Nurachi, Cabras, Oristano, Santa Giusta, Palmas Arborea, Arborea, Terralba, Guspini, Arbus e Cuglieri) con una popolazione di circa 80 mila abitanti, 6 siti Ramsar, cioè zone umide di importanza internazionale riconosciute dalla Convenzione Ramsar (Sale ‘e Porcus, Stagno di Mistras, Stagno di Cabras, Pauli Maiori, S’Ena Arrubia, Corru S’Ittiri – Marceddì – San Giovanni) per un totale di 10.206 ettari, i quasi 25mila ettari di mare protetto dell’Area Marina Protetta Penisola dei Sinis – Isola di Mal di Ventre, 10 Siti di Interesse Comunitario (SIC) e 7 Zone di Protezione Speciale (ZPS), aree inserite nella Rete Natura 2000, il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Il progetto coordinato dalla fondazione MedSea, vede coinvolti nel ruolo di supporto al coordinamento l’Area Marina Protetta del Sinis – Maldiventre e il FLAG Pescando. A livello internazionale MedSea sarà affiancata da un comitato di gestione internazionale formato da diverse organizzazioni internazionali impegnate nella tutela dell’ambiente tra le quali MedPAN, MedWet, Plan Bleu, PAP-RAC, BirdLife International, Med-INA, la Tour du Valat e WWF International.

Il progetto ha i seguenti obiettivi da raggiungere, nel periodo che va dal 2017 al 2022, il ripristino delle condizioni idrauliche ottimali delle aree umide Ramsar e la tutela degli habitat marino-costieri che includono i sistemi dunali e le praterie di Posidonia, sistemi fondamentali per rinforzare la naturale resilienza della costa ai cambiamenti climatici. Per quel che riguarda la pesca, il progetto MARISTANIS prevede di privilegiare metodi di pesca artigianali e tradizionali e salvaguardare le specie ittiche a elevato interesse trofico, e di dare la massima priorità alla tutela delle specie a rischio estinzione, come tartarughe marine e uccelli migratori. Una migliore gestione delle risorse naturali delle zone umide potrà creare nuove opportunità economiche nel settore della pesca, dell’aquacultura, dell’agricoltura e dell’ecoturismo e nuovi posti di lavoro. Infine, un altro importante obiettivo del progetto MARISTANIS è la tutela e conservazione del patrimonio storico-architettonico legato alla storia delle zone umide e la messa in valore dei paesaggi culturali di elevato valore ecologico.

La realizzazione del progetto MARISTANIS – ha detto Alessio Satta, Presidente di MEDSEArappresenta per noi un importante traguardo. Metteremo a disposizione il nostro know-how e lavoreremo con impegno per arrivare al 2022 avendo centrato tutti i numerosi e ambiziosi obiettivi che ci stiamo ponendo oggi. Ringraziamo la Fondazione MAVA per il sostegno e il supporto al nostro progetto per la conservazione e valorizzazione del Golfo di Oristano e del Sinis”.

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