“L’evento impulsivo subacqueo” rilevato il 15 novembre nella zona in cui è scomparso il sottomarino argentino è stato insolito e di origine non naturale. È quanto afferma a Reuters Mario Zampolli, ingegnere idroacustico dell’Organizzazione del Trattato di proibizione totale dei test nucleari (Ctbto), con sede a Vienna.
“Potrebbe essere compatibile con un’esplosione ma su questo non c’è certezza”, ha dichiarato. “Possiamo anche calcolare quando è avvenuto l’evento” e questo è “circa tre ore e mezzo dopo l’ultimo contatto che pare il sottomarino abbia avuto, secondo quanto emerge dalle notizie”, ha proseguito Zampolli.