La sicurezza alimentare rappresenta il primo passo fondamentale per non incorrere a cibi contaminati, che possono dare origine a patologie anche gravi, come ad esempio la salmonellosi. Esistono varie strategie di prevenzione che sono molto importanti da non sottovalutare. La salmonellosi si trasmette soprattutto con alimenti mal conservati o mal processati, quindi bisogna fare sempre molta attenzione quando acquistiamo o quando cuciniamo degli alimenti.
Molto spesso bisogna fidarsi del proprio istinto; se un cibo non si presenta bene o ha un colore o un odore sgradevole allora questo è sicuramente un primo campanello di allarme. La prima cosa che bisogna fare, in questi casi, è buttare l’alimento senza ripensamenti. La salmonella è l’agente batterico più comune come causa di infezioni alimentari, e si presenta sotto due forma:
- La Forme tifoidee (S. typhi e S. paratyphi), responsabili della febbre tifoide e delle febbri enteriche in genere;
- Forme non tifoidee, causate dalle cosiddette salmonelle minori (come S. typhimurium e la S. enteritidis), responsabili delle forme gastroenteriche.
L’infezione più comune presenti nel cibo sono le forme non tifoidee, che si trasmettono attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminate o per contatto, attraverso la manipolazione di oggetti o piccoli animali in cui siano presenti le salmonelle. Circa il 50% delle epidemie di salmonellosi è dovuto a uova, crude o poco cotte, contaminate e carne bovina e suina al sangue o poco cotta. Ci possono essere anche casi di salmonellosi in altri alimenti come le salse, i dolci, i gelati, il latte crudo e i suoi derivati compreso il latte in polvere, la frutta, la verdura e i succhi non pastorizzati.
I sintomi si presentano con fenomeni gastroenterici caratterizzati in genere da vomito e diarrea, ma il tutto si risolve da solo nel giro di qualche giorno. E’ bene non contrastare il fenomeno della diarrea, attraverso l’uso di farmaci, poiché l’organismo attua questo meccanismo di difesa per espellere i germi. In genere la terapia per rimediare alla salmonellosi sono le soluzioni reidratanti per compensare l’acqua e i sali persi con il vomito e la diarrea, l’uso di fermenti lattici probiotici e l’integrazione di integratori prebiotici. L’uso degli antibiotici è sconsigliato, poiché potrebbe allungare i tempi di persistenza delle salmonelle nelle feci o addirittura indurre fenomeni di batterio-resistenza. Gli antibiotici andrebbero presi nei casi più gravi, sempre sotto consiglio medico.
In linea generale i consigli per ridurre il rischio di salmonellosi sono:
- lavare sempre accuratamente frutta e verdura prima della preparazione;
- sanificare tutti gli utensili per la preparazione dei cibi;
- lavare le mani prima, durante e dopo la preparazione del cibo;
- refrigerare immediatamente gli alimenti preparati;
- cuocere sempre gli alimenti soprattutto pollame, maiale e uova;
- proteggere i cibi dalla contaminazione di insetti o altro;
- evitare il consumo di uova crude o poco cotte, gelati e zabaioni fatti in casa o altri alimenti preparati con uova sporche o rotte;
- consumare solo latte pastorizzato;
- evitare le contaminazioni tra cibi, mantenendo separati i prodotti crudi da quelli cotti e i relativi utensili usati.