Clima, Realacci: “La GreenEconomy è la risposta ai mutamenti ed una chance di sviluppo”

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“Il contrasto ai mutamenti climatici passa anche attraverso la sfida dell’innovazione tecnologica in grado di coniugare qualita’ e ambiente, efficienza e risparmio energetico. E’ uno dei concetti chiave degli Accordi di Parigi. E’ quanto tante imprese nel mondo, e in particolare in Italia, hanno gia’ iniziato a fare. Lo dimostrano i numeri di GreenItaly 2017, l’ottavo rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere, presentato recentemente al ministero dello Sviluppo Economico alla presenza del ministro Carlo Calenda”.

Lo afferma Ermete Realacci, presidente di Symbola e della commissione ambiente della Camera, in occasione del convegno a Montecitorio organizzato dal Kyoto Club per domani, 3 novembre, a un anno dall’entrata in vigore degli Accordi di Parigi. “In Italia sono 355mila le aziende italiane, ossia il 27,1% del totale, dell’industria e dei servizi, che dal 2011 hanno investito, o lo faranno quest’anno, in tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2- ricorda Realacci- Una quota che sale al 33,8% nell’industria manifatturiera, dove l’orientamento green si conferma un driver strategico per il made in Italy, traducendosi in maggiore competitivita’, crescita delle esportazioni, dei fatturati e dell’occupazione”.

“La sfida dell’innovazione ambientale, oltre ad essere un’opportunita’ per le imprese, produce anche posti di lavoro- prosegue Ermete Realacci, presidente di Symbola e della commissione Ambiente della Camera- Alla nostra green economy si devono gia’ 2milioni 972mila green jobs, ossia occupati che applicano competenze ambientali. Una cifra che corrisponde al 13,1% dell’occupazione complessiva nazionale, destinata a salire ancora entro dicembre.”

“Dalla nostra economia ‘verde’ infatti arriveranno quest’anno 320 mila green jobs e considerando anche le assunzioni per le quali sono richieste competenze green si aggiungono altri 863 mila occupati. È l’Italia che fa l’Italia, che non dimentica il passato ma che e’ in grado di affrontare le sfide del futuro contribuendo anche al contrasto del climatechange. Di questo discuteremo domani a Montecitorio al convegno organizzato dal Kyoto Club a un anno dall’entrata in vigore degli accordi di Parigi”.

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