Epatite C, l’Epac: “Inaccettabile la variabilità delle cure nelle varie Regioni”

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Sull’epatite C “credo che tra le priorita’ ci sia senza dubbio la definizione di un percorso diagnostico-terapeutico unico nazionale, che possa rendere uniformi in tutte le Regioni la presa in carico e i percorsi di cura, correggendo l’inaccettabile variabilita’ alle cure a livello regionale”.

E’ quanto dice Ivan Gardini, presidente di Epac onlus (associazione di malati di epatite C), in occasione della presentazione della web serie Epatite C Zero. In risposta a una domanda sull’obiettivo dell’eliminazione delle epatiti virali entro il 2030, risponde: “Ritengo piu’ opportuno, per quanto riguarda l’Italia, darci un obiettivo piu’ ravvicinato, lo stesso che ha annunciato il direttore generale di Aifa Mario Melazzini, ovvero riuscire a curare 80.000 pazienti l’anno per tre anni ed eliminare quantomeno l’epatite C dei pazienti noti. Questo significherebbe aver curato entro il 2021 tutti i pazienti che hanno l’infezione e sono stati gia’ diagnosticati. Un risultato importante e auspicabile“.

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