Farmaci: i prodotti illegali un business da 21,6 milioni di dollari l’anno in Italia

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Il crimine farmaceutico è un ricco affare, un tema centrale su cui concentrare gli sforzi e le attività di contrasto. In 4 anni” i Nas hanno “sequestrato quasi 2,5 milioni di confezioni e 4 milioni di fiale e compresse, effettuato 17.459 controlli e arrestato 215 persone“. A fare il punto è il generale Adelmo Lusi, comandante dei Carabinieri per la tutela della salute-Nas, domenica a Milano in occasione della conferenza sulle strategie di contrasto al crimine farmaceutico, evento collaterale al G7 Salute.
Secondo i dati diffusi da Lusi, tra il 2014 e il settembre 2017 sono state inoltre denunciate 3.276 persone e segnalate all’autorità giudiziaria 1.948, per un totale di 7.616 illeciti penali rilevati e 4.591 sanzioni amministrative elevate. Fra i fenomeni citati dal generale quello dei siti web illegali, “per i quali è difficile identificare i luoghi fisici dove sono allocati“, spiega. E ancora il nodo dei furti di farmaci lungo tutta la filiera, dai depositi ai mezzi di trasporto fino alle farmacie ospedaliere. Queste ultime sono state per diversi anni al centro di una vera emergenza. “Il picco di azioni contro le farmacie ospedaliere è stato nel 2013, anno dal quale è stato creato un database per il monitoraggio“, ricorda.
Sono furti mirati, soprattutto di prodotti ad alto costo – precisa il comandante dei Nas – farmaci oncologici e contro le malattie neurodegenerative. Abbiamo osservato il modus operandi: esistono una o più organizzazioni sul territorio, soprattutto in aree ad alta criminalità endogena. Sono organizzazioni complesse che si dividono i ruoli: c’è chi raccoglie informazioni sugli obiettivi, chi esegue i furti, chi si occupa di ricettazione e trasporto, e chi della collocazione delle confezioni rubate. Sono realtà attive in Italia e all’estero per la ripulitura, il riciclaggio, di questi medicinali“.
Dal 2013 è stata rinforzata la cooperazione su questo fronte. “E nel 2016 c’è stata una forte contrazione del fenomeno“, riepiloga Lusi. Verosimilmente, conclude, “sono furti su commissione e quasi sempre è presente un basista, visto che spesso non rileviamo danni agli infissi delle farmacie” finite nel mirino. “Solitamente i furti si concentrano nel fine settimana, quando ci sono meno dipendenti, e dove non c’è un adeguato presidio“.
Il giro d’affari legato al traffico di farmaci e dispositivi medici illegali è enorme. Dall’operazione Pangea era emersa una cifra globale di 51 milioni di dollari a settimana. Da qui il Nas ha stimato il dato italiano a 400 mila dollari a settimana, per un business annuale pari a 21,6 milioni di dollari.

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