“Sappiamo che la bambina era in regola con le vaccinazioni obbligatorie e stiamo aspettando l’esito degli accertamenti sul ceppo batterico del meningococco che la ha colpita: probabilmente si tratta di un ceppo batterico di tipo B ancora sconosciuto”. Lo spiega Barbara Agogliati, sindaco di Rozzano, sul caso della piccola di 6 anni morta per Meningite fulminante all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La piccola si trovava infatti in vacanza a Selvino, nel Bergamasco.
“Abbiamo appreso con enorme dolore della scomparsa della nostra piccola concittadina – dichiara il primo cittadino in una nota – Per prima cosa voglio esprimere a nome di tutta la città di Rozzano le condoglianze e la sincera vicinanza alla famiglia colpita da questo terribile e improvviso lutto. Per quanto riguarda i rischi, vorrei rassicurare le famiglie sulla tempestività dell’intervento da parte di Ats che sta procedendo con le profilassi necessarie”. La bimba frequentava la prima elementare all’Istituto Garofani di Rozzano.
“L’amministrazione è intervenuta immediatamente – evidenziano dal Comune – insieme ad Ats che ha attivato i necessari protocolli sanitari e la relativa profilassi per coloro che hanno avuto contatti diretti con la bimba negli ultimi 7-10 giorni”.
I sintomi principali della meningite sono febbre alta, dolori cervicali, vomito e rigidità della nuca, fino alla perdita di coscienza, e in alcuni casi il diffondersi di macchie sulla pelle, ricorda ancora il Comune di Rozzano. L’infezione ha un periodo di incubazione che va da 3 a 10 giorni e per questo, nei casi di malattia conclamata, viene eseguita la profilassi per chi ha avuto contatti diretti con la persona nei giorni precedenti alla manifestazione della malattia. Si tratta di una terapia antibiotica di circa 4 giorni, somministrata in forma di compressa o sciroppo.
“Abbiamo avvisato coloro che potrebbero essere stati a contatto diretto con la bambina nei precedenti 10 giorni rispetto ad oggi – aggiunge il sindaco – Oltre ai suoi compagni di classe, anche le giovani atlete dell’associazione di ginnastica artistica che frequentava”. “Il medico dell’Ats ha incontrato i genitori degli alunni della scuola, fornendo tutte le indicazioni del caso e spiegando che la profilassi serve solo per chi è entrato in contatto con la bambina. Voglio rassicurare i genitori – conclude Agogliati – sul fatto che la scuola rimane aperta e non è a rischio la salute dei bambini”.