Melograni, fragole e lattughe sono nati dai sedimenti dragati del porto di Livorno: ciò grazie a Hortised, il progetto europeo ”Life” coordinato dal Dipartimento di scienze della produzione agroalimentare e dell’ambiente (Dispaa) dell’Università di Firenze, al quale partecipano l’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi (Ise-Cnr) dell’Area della ricerca del Consiglio Nazionale del Cnr di Pisa, l’Università Miguel Hernandez di Elche (Alicante – Spagna) e due aziende vivaistiche private.
Dal dragaggio dei sedimenti dei corpi idrici portuali si possono infatti ricavare substrati per la coltivazione nel settore del vivaismo e della frutticultura. L’attività dell’Ise-Cnr si è concentrata sui fanghi del porto di Livorno dragati e poi trattati per un tempo pari a 18 mesi mediante l’utilizzo di sostanza organica e piante (fitotrattamento).
“Nostro compito è dimostrare che questi sedimenti trattati sono congeniali all’agricoltura dal punto di vista della fertilità e della produttività agronomica – ha spiegato Grazia Masciandaro dell’Ise/Cnr – e che lo sono anche dal punto di vista della sicurezza alimentare, in quanto sarà verificata l’eventuale presenza di contaminanti nella pianta e nel frutto e saranno effettuate misure per la caratterizzazione morfologica, biochimica e sensoriale dei frutti.