Resistenza agli antibiotici: ricostruita l’origine del più temuto dei superbatteri

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Ricostruite le origini del piu’ temuto dei superbatteri resistenti agli antibiotici, lo stafilococco aureo. L’analisi del suo Dna – spiegano – ha permesso di inseguirlo indietro nel tempo fino all’Ottocento e di individuare quando e dove e’ diventato cosi’ pericoloso. Pubblicato sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas), il risultato si deve ai ricercatori guidati da Frieder Schaumburg e Alexander Mellmanna, dell’universita’ tedesca di Muenster. Individuare l’origine dei superbatteri e’ importante per studiare diffusione e frequenza delle malattie ad essi associati, al fine di prevenire e controllare i potenziali focolai.

I ricercatori si sono concentrati su un particolare ceppo di stafilococco aureo, chiamato USA300, che ha iniziato a diffondersi negli Stati Uniti circa 17 anni fa, e che e’ responsabile di infezioni molto aggressive, come una particolare forma di polmonite. Per studiare la storia evolutiva di questo batterio, e’ stata analizzata la mappa del Dna di 224 ceppi di stafilococco aureo isolati negli Stati Uniti, Sud America, Australia, Europa, Caraibi e Africa, nel periodo compreso tra il 1957 e il 2013.

L’analisi ha dimostrato che il superbatterio si e’ evoluto da un antenato meno pericoloso e meno resistente che circolava nell’Europa centrale, e in particolare in Danimarca, circa 160 anni fa. Da qui, il ceppo e’ stato ‘esportato’ in Nord America all’inizio del ‘900, a causa dell’emigrazione delle persone dall’Europa agli Stati Uniti dovuta alla crisi economica, alle guerre e alle persecuzioni politiche. Proprio al di la’ dell’Atlantico il batterio ha acquisito la resistenza agli antibiotici e si e’ diffuso poi a livello globale, dal Sud America, all’Europa all’Asia e di recente anche in Africa.

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