Siccità, Consorzio Bonifica Romagna: “Con le piogge l’emergenza cala”

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Sarà per le abbondanti piogge che hanno colpito il nostro territorio tra il 12 e il 13 novembre, evento con un tempo di ritorno collocabile tra i 25 e i 50 anni, fatto sta che negli ultimi giorni sembra essersi un po’ allentata l’attenzione sulla gravissima emergenza idrica che ha caratterizzato l’anno in corso. Solo gli sforzi silenziosi, ma ciò non di meno straordinari, dei vari operatori addetti alla gestione delle risorse idriche hanno potuto evitare che una crisi meteorologica diventasse anche un dramma economico; basti pensare all’importanza nel tessuto economico romagnolo del settore agro-alimentare, duramente colpito dallo stato di prolungata siccità”, afferma il Consorzio Bonifica Romagna.

“Nell’anno in corso si è registrato il record storico dei dati di funzionamento del Canale Emiliano Romagnolo, con un volume complessivo d’acqua prelevato dal Po di ben 285 milioni di metri cubi – spiega Alberto Asioli, presidente del Consorzio – Ciò è dovuto sicuramente all’andamento straordinariamente siccitoso che ha colpito particolarmente proprio la Romagna occidentale, dove si è verificata una micidiale coincidenza di assenza di precipitazioni e di temperature elevatissime.”

Molto significativo – prosegue – è il dato rilevato dal pluviografo installato presso la sede di Lugo del Consorzio, relativo alla pioggia cumulata fino al 30 settembre: soltanto 289 millimetri contro una media calcolata sulla serie storica dei dati degli ultimi 25 anni pari a 425 mm. Si è quindi registrato un calo delle precipitazioni medie di ben un terzo, che rappresenta il secondo caso critico della serie statistica, appena sotto il dato del 2003. Al termine della stagione irrigua il volume complessivamente distribuito nel territorio di pianura della Romagna Occidentale è stato di circa 63,5 milioni di metri cubi, superiore del 35% al dato di 47 milioni rilevato l’anno precedente, che pure si era caratterizzato per un andamento meteorologico di massima siccitoso.”

“Questo impegno straordinario – conclude – si riflette anche nel dato dei consumi energetici per pompare l’acqua che, rispetto all’anno precedente, sono aumentati del 45% nei sistemi irrigui in pressione, con un picco, registrato nel mese di giugno, addirittura del 103%, che diventa un + 143% rispetto al giugno 2015. Per garantire la continuità del servizio, si è dovuti ricorrere massicciamente a prestazioni straordinarie per un totale di 3.000 ore, mentre le ore di reperibilità complessive sono state circa 8.500. Un grande sforzo, quindi, per tutto il personale del Consorzio che ha saputo ancora una volta fare squadra per fronteggiare una situazione critica per il nostro territorio“.

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