E’ stato possibile osservare come Giovanni Battista Salvi da Sassoferrato ha preparato la tela e steso i colori della sua opera “Madonna in Preghiera“: ciò grazie ad una tecnica ispirata a quella con cui i sismologi studiano gli strati di rocce, che consente di scoprire i segreti dei dipinti antichi senza danneggiarli. Il risultato, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, si deve ai ricercatori guidati da David Citrin, del Georgia Institute of Technology. Del gruppo fa parte anche l’italiano Marcello Melis, della società Profilocolore di Roma, specializzata in tecniche di immagine.
I ricercatori hanno impiegato una tecnica di immagine di nuova generazione che funziona nella lunghezza d’onda maggiore della luce visibile, quella dei Terahertz, simile a quella sviluppata dai sismologi per esplorare gli strati di roccia del sottosuolo. “I sismologi inviano un impulso acustico nel sottosuolo e poi misurano gli echi, in modo simile noi usiamo un impulso di radiazione elettromagnetica alla frequenza di circa un Terahertz e poi osserviamo i riflessi che arrivano dai vari strati,” ha spiegato Citrin.