Mistero nell’Atlantico, corsa contro il tempo per trovare il sottomarino scomparso: numerose ipotesi, si teme il peggio

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Ancora nessuna traccia del sottomarino argentino scomparso delle coste della Patagonia nell’Atlantico meridionale mercoledì, e a bordo del quale si trovano 44 persone: quattro aerei e vari elicotteri hanno preso parte finora alle ricerche affiancando due corvette e un cacciatorpediniere. “Abbiamo già rastrellato metà dell’area” presa in considerazione “senza risultati” positivi sull’ARA San Juan, ha spiegato il portavoce delle Forze armate Enrique Balbi. Tra le ipotesi principali sulla scomparsa, secondo il contrammiraglio Gabriel González, capo della Base navale di Mar del Plata, 400 chilometri a sud di Buenos Aires tra ll ipotesi principale relativa alla perdita di comunicazione – vi è il “problema elettrico“. “Non sappiamo le conseguenze che possono esserci state a bordo“, ha aggiunto.

Siamo impegnati ad usare tutti i mezzi nazionali ed internazionali che siano necessari per trovare il sottomarino ARA ‘San Juan’ prima possibile“, aveva dichiarato ieri il presidente argentino Mauricio Macri.

Oltre alle forze locali anche la NASA partecipa alle operazioni, mentre sono in tutto sei i Paesi, tra cui il Regno Unito e gli Stati Uniti che hanno offerto aiuto nelle ricerche.

Il sommergibile era partito da Ushuaia ed era diretto alla base a Mar del Plata, quando mercoledì mattina a 430 km dalla costa si sono persi i contatti radio.

Tra le ipotesi in campo un problema alle comunicazioni, un blackout o un problema elettrico fino all’ipotesi più drammatica: un incendio a bordo.

Tra le complicazioni nelle ricerche anche il maltempo: onde alte sei metri e venti violenti non facilitano la visibilità sulla superficie del mare.

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