Nella manovra varata dal governo e ora all’esame del Parlamento ci saranno misure per agevolare la ricostruzione delle zone del centro Italia colpite lo scorso anno da una serie di terremoti. Alla inaugurazione dell’anno accademico dell’universita’ di Camerino il presidente del Consiglio promette che il governo cerchera’ di “fare ancora meglio” rispetto a quanto fatto nei mesi scorsi perche’, riconosce Paolo Gentiloni davanti al neo rettore Claudio Pettinari e a tanti sindaci della zona, nonostante gli sforzi dei volontari della Protezione civile e delle istituzioni “la condizione di difficolta’ rimane, le ferite sono ancora aperte e il lavoro deve continuare ed accelerare”.
In particolare il premier annuncia norme per “la velocizzazione per le procedure per le gare di appalto. In troppi casi – dice – abbiamo risorse disponibili ma strozzature burocratiche che ne rendono difficile l’impiego rapido. Faremo anche uno sforzo per ulteriori risorse per la ricostruzione delle strutture pubbliche nelle zone colpite dal sisma”. L’esecutivo, afferma, sta poi lavorando per fronteggiare un’altra emergenza: quella della “ricostruzione culturale” per il mantenimento e la valorizzazione dei piccoli borghi e del paesaggio della nostra Italia centrale.
“Accettare lo spopolamento dei borghi – sottolinea Gentiloni – sarebbe rinunciare a un pezzo fondamentale dell’identita’ italiana”. Con questo scopo ventisette edifici militari abbandonati nell’area di Camerino saranno utilizzati nel corso degli anni “per creare una vera e propria citta’ dei beni culturali”.
Nell’ateneo che oggi ha aperto il suo 682esimo anno accademico, Gentiloni parla anche dell’importanza della ricerca e torna a citare la legge di Bilancio: “Se c’e’ una misura giusta” nella finanziaria, sostiene, “questa e’ quella per l’assunzione 1.611 ricercatori: sono importanti per il futuro del Paese” che deve guardare anche alla qualita’ del capitale umano che sara’ inserito nel mondo del lavoro.
La qualita’ dei lavoratori del domani, per il premier “sara’ sempre piu’ importante, a meno che non vogliamo rassegnarci a un mondo in cui convivano da una parte delle elite digitali cosmopolite e dall’altra milioni di lavoratori sottopagati e con livelli culturali insufficienti. Noi questo orizzonte non lo vogliamo e per questo abbiamo bisogno di qualita’ nei giovani che escono dalle nostra universita'”.
Per questo “l’incremento della popolazione universitaria e’ fondamentale. Dovremmo abituarci a vedere la crescita del numero di immatricolazioni con la stessa cura e attenzione con cui guardiamo alle statistiche sul lavoro e alla crescita del Pil”. E per incoraggiarle ulteriormente, dopo gli ultimi dati positivi, Gentiloni ricorda le misure studiate da Palazzo Chigi: l’estensione della no tax area, l’incentivazione dei fondi per il diritto allo studio e i fondi per le borse di dottorato.
“Incentivazioni limitate ancora – ammette- cosi’ come ancora limitate sono le misure che riguardano i diritti dei professori e dei ricercatori, ad avere retribuzioni piu’ adeguate al lavoro indispensabile e prezioso che stanno facendo. Non vi sto raccontando la soluzione di un problema – conclude – sto dicendo che stiamo facendo i primi passi nella direzione giusta”.