Terza notte consecutiva al freddo e al gelo per le migliaia di persone in Iran le cui case sono state danneggiate o spazzate via dal terremoto di magnitudo 7.3 di domenica sera, nonostante le rassicurazioni del presidente Hassan Rohani. Rohani è arrivato qursta mattina a Kermanshah, capitale dell’omonima provincia colpita dal violento sisma dove ha promesso che lo Stato “risponderà il più rapidamente possibile” alle esigenze delle vittime. L’Ovest della provincia di Kermanshah, alla frontiera con l’Iraq, è stato investito dal terremoto. La scossa, che è stata avvertita in tutto l’Iran occidentale, ha provocato 423 morti e 7.370 feriti, secondo l’ultimo bilancio. In Iraq le autorità hanno contato 8 morti e 336 feriti.
“Voglio assicurare tutti coloro che soffrono che il governo ha cominciato ad agire con tutto il suo potere e che si sforza di risolvere il problema il più velocemente possibile”, ha dichiarato il presidente Rohani al suo arrivo all’aeroporto di Kermanshah (420 km a Sudovest di Teheran), poco dopo le 9:30. Per quanto concerne la ricostruzione, “chiedo a tutti i responsabili governativi, a tutti i dirigenti militari, a tutte le fondazioni e organizzazioni non governative di aiutare la Fondazione per l’alloggio e a non fare nulla separatamente”, ha aggiunto. Organismo di beneficenza parastatale, la Fondazione per l’alloggio è stata creata dall’imam Khomeini. Il suo obiettivo principale è aiutare i più bisognosi a trovare un riparo.
Un volo cargo Boeing 767 dell’Aeronautica militare italiana e’ decollato questa mattina dall’aeroporto militare di Pratica di Mare per Brindisi, da dove e’ ripartito con un carico di 15 tonnellate tra tende autostabili, coperte, kit cucina e igienico-sanitari, destinato alle popolazioni irachene colpite dal sisma. E’ il primo contributo dell’Italia all’assistenza delle popolazioni colpite dal forte terremoto in Iran e Iraq deciso dal governo italiano. Gli aiuti sono forniti dal Dipartimento della Protezione Civile e dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con il Coi (Comando Operativo di vertice Interforze – Ministero della Difesa). Con lo stesso volo e’ partito anche un team di esperti delle amministrazioni coinvolte che, attraverso il personale diplomatico italiano presente sul posto, provvedera’ alla consegna dei materiali alle autorita’ locali.