COP23 vs COP21, dalle parole all’azione: trasformare i risultati della COP21 (Parigi) in realtà

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Gli incontri sul cambiamento climatico di Bonn si sono appena conclusi senza troppo clamore. La Conferenza delle Parti (COP) di quest’anno, sotto la presidenza delle isole Fiji, non è stato un evento come quello di due anni fa a Parigi. Sebbene non siano stati fatti annunci importanti, è stata un’occasione per la comunità internazionale per ritrovarsi e definire i dettagli sul “come” trasformare in realtà le ambizioni della COP21 di Parigi avvenuta nel 2015 – con lo scopo primario di mantenere il riscaldamento globale al di sotto degli 1,5°C.

Per le aziende come la nostra, che si trovano a operare in diverse aree del mondo, gli incontri della COP sono stati un’occasione per approfondire quanto sta accadendo a livello globale, e comprendere meglio il nostro ruolo di impresa in un quadro più generale.
Riflettendo sui risultati dei molti eventi di Bonn e sul “come” raggiungere gli obiettivi definiti a Parigi, ho individuato due aree chiave nelle quali APP può dare il proprio contributo per aiutare l’Indonesia a rispettare i propri impegni: 1) prendere atto del collegamento tra obiettivi climatici e obiettivi sociali; 2) lavorare insieme per garantire che gli impegni siano basati su basi scientifiche e quantificabili.

Sarà decisivo concentrarsi sulle popolazioni che vivono e lavorano all’interno o intorno alle foreste e torbiere indonesiane, che costituiscono ingenti depositi di carbonio, tipici di molti paesaggi dell’Indonesia. Senza individuare soluzioni in grado di offrire una migliore fonte di sostentamento alle popolazioni di questi territori sarà impossibile ottenere successi duraturi. Soluzioni “climatiche” fondate sull’impegno sul territorio sono particolarmente importanti perché strettamente collegate al raggiungimento degli standard di sicurezza alimentare e di altri obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG). L’identificazione di forme che consentano di affrontare una molteplicità di problemi con un approccio maggiormente integrato sarà il fattore chiave di successo o fallimento per il raggiungimento simultaneo degli obiettivi di sviluppo e climatici.

L’abbiamo sperimentato noi direttamente, al momento del lancio del nostro Integrated Forestry and Farming System, IFFS, il programma di APP di gestione integrata delle foreste e dei sistemi agroforestali, che affronta molti degli SDG in termini di miglioramento dei mezzi di sussistenza e sicurezza alimentare, attraverso la formazione e lo sviluppo di pratiche agricole sostenibili, nel rispetto degli obiettivi climatici, grazie alla riduzione della deforestazione e alla prevenzione di incendi. Lavoriamo all’interno di ogni comunità secondo un modello di business che separa nettamente il concetto di sviluppo agro-forestale dalla pratica della deforestazione e secondo il quale la ricerca di un miglior reddito non comporta il costo di un insediamento illegale. Da quando abbiamo lanciato IFFS a Parigi alla COP21, abbiamo implementato il programma in oltre 146 villaggi, a beneficio di oltre 7.000 famiglie. Il nostro piano è di raggiungere 500 villaggi entro il 2020, con un modello che può essere facilmente ampliato ed esteso ad altre aree.

Alcune delle maggiori sfide legate allo sviluppo di “soluzioni climatiche integrate”, in tutti i settori che implicano l’uso del suolo, sono connesse alla difficoltà di quantificare le riduzioni delle emissioni e di attribuirne l’impatto a interventi specifici. La collaborazione tra le parti interessate – governo, settore privato, piccoli proprietari, accademici – sarà necessaria e fondamentale per creare un complesso di strumenti in grado di mettere a sistema i molti dati ancora sporadici e disomogenei, specialmente avvicinandoci al 2020 (e ancor più guardando al 2030 e oltre) momento dal quale le azioni da porre in essere saranno sempre più a scadenze obbligate e senza possibilità di ritorno. Non avendo ancora chiaro l’impatto effettivo di quanto stiamo facendo oggi, sarà difficile se non impossibile dare priorità chiare alle azioni da attivare.

In APP, stiamo lavorando alla nostra Vision per il 2030, che comprende una valutazione dell’impatto raggiunto grazie al contributo delle attività che abbiamo posto in essere con la FCP, la nostra Politica di Conservazione delle Foreste, e che stanno già contribuendo al raggiungimento dell’obiettivo nazionale sulla riduzione del carbonio previsto dall’Accordo di Parigi e gli SDG.

Nel tentativo di valutare ancor meglio l’impatto delle nostre attività, APP ha recentemente avviato una partnership con CIFOR-ICRAF che valuterà l’impatto del programma Integrated Forestry and Farming System Program e la possibilità di estenderlo. Abbiamo anche collaborato con il Ministero della Repubblica di Indonesia dei Villaggi, Sviluppo regioni svantaggiate e Trasmigrazione, per rafforzare la capacità delle istituzioni a livello di villaggi e comunità di fornire e gestire in modo più efficace il programma IFFS nel lungo periodo.

Attraverso il monitoraggio dell’impatto delle attività che abbiamo e stiamo intraprendendo nel nostro programma IFFS – sviluppo delle competenze e formazione delle comunità a un’agricoltura consapevole, conservazione delle foreste e prevenzione degli incendi – saremo in grado di quantificare l’aumento del reddito, la riduzione delle emissioni e la riduzione dell’incidenza di incendi e, contestualmente, di attribuire queste modifiche a specifici interventi. Ciò contribuirà alla valutazione di quali attività dovranno essere replicate e ampliate per l’attuazione del “come raggiungere gli obiettivi” di Parigi.

Con l’obiettivo 2018 di stabilire orientamenti e regole su come raggiungere gli obiettivi fissati dall’accordo di Parigi, è importante che queste linee guida affrontino il modo in cui le parti interessate, comprese le imprese, possano muoversi verso obiettivi di riduzione delle emissioni basati sempre più su basi scientifiche. L’esperienza acquisita con la nostra Forest Conservation Policy ci ha mostrato l’importanza di fissare obiettivi ambiziosi stabilendo allo stesso tempo un quadro di riferimento per il monitoraggio dei progressi. Mentre abbiamo identificato metodi per valutare il nostro impatto in termini di metriche stabilite, sarebbe importante ricevere indicazioni maggiori su come le imprese dovrebbero misurare e quindi gestire la loro “quota” di emissioni di gas serra in relazione agli impegni nazionali.

Infine, sono stata incoraggiata dalla leadership dei nostri vicini del Pacifico nel promuovere il concetto figiano “Talanoa”, un processo facilitativo per costruire un dialogo inclusivo e partecipativo e per costruire fiducia e un processo decisionale più integrato. Senza conoscere il termine, APP è stata una azienda sostenitrice di questo concetto con il nostro impegno continuo con le parti interessate nel corso degli ultimi anni. Siamo pronti a continuare a condividere la nostra storia e a contribuire alle difficili e complesse discussioni su come rendere concretamente effettivo l’accordo di Parigi.

Una riflessione di Elim Sritaba, Direttore della Sostenibilità del Gruppo Asia Pulp & Paper (APP)

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