Paolo Nespoli si racconta: “Fiero di avere portato la bandiera italiana in orbita” 

MeteoWeb

E’ il giorno delle interviste per Paolo Nespoli, che oggi ha fatto la sua prima conferenza dopo il rientro dalla stazione spaziale internazionale, in collegamento da Houston con la sede dell’Agenzia Spaziale Italiana. 

Fare l’astronauta?È un lavoro di team. Senza andresti su e non faresti niente”. Se la terza missione sulla Stazione spaziale internazionale per Paolo Nespoli e’ stata possibile, e’ grazie “all’Agenzia spaziale italiana (Asi), all’Agenzia spaziale europea (Esa) e alla Nasa, a tutte le agenzie spaziali che hanno realizzato e mantengono la Stazione. Essere una rotellina di questo ingranaggio per me e’ un onore”.

Paolo ha parlato per un’ora intera con la stampa italiana ed è stato salutato con entusiasmo dal presidente dell’Asi, Roberto Battiston, che gli chiesto di cosa mai chiacchierassero tre americani, due russi ed un italiano la sera, lassù nello spazio, sulla Iss. Lassù, ha detto Nespoli, “guardi gli oceani e contemporaneamente vedi i meteoriti che arrivano, ecco la sera parlavamo anche di questo “. “Ci siamo ritagliati due sere sociali a bordo della Iss, il venerdì andavamo noi nell’area russa, il sabato sera loro venivano da noi”. Ma uno dei momenti di grande interesse nel tempo libero, ha riferito Paolo, era quando guardava fuori e scattava foto del mondo spaziale e della Terra vista da lassù. “Una volta in 20 minuti ho scattato migliaia di foto. In un solo passaggio intorno alla Terra che dura un’ora mezzo -ha raccontato- ho scattato 4.000 fotografie”.

Stephane Corvaja

“Sono fiero di aver portato la nostra bandiera in orbita sulla Stazione Spaziale internazionale” – afferma Nespoli. Mai come in questa missione, AstroPaolo si è reso conto che “la Stazione Spaziale e’ una risorsa importante dell’umanita’. Io – ha aggiunto – mi sento un terrestre fiero di aver portato la bandiera italiana in orbita e di avere collaborato a questo progetto globale”. A bordo, ha proseguito, “non mi sono sentito particolarmente speciale o diverso: sono stato un lavoratore spaziale, ho cercato di mettere a disposizione il mio tempo, la mia capacita’ e la mia intuizione per fare in modo che tutto funzionasse nel modo migliore. Forse, con i cambiamenti che abbiamo fatto, l’ho lasciata un po’ migliore”

Rientrato il 14 dicembre scorso dalla missione Vita dell’Asi, la terza che ha realizzato in orbita, Paolo non saprebbe scegliere l’avventura delle tre che ha amato di più. “È difficile dire quale è stata la più bella, la prima è stata l’emozione della prima volta e di aver volato sullo Shuttle, la seconda è stata di lunga durata e solo allora mi sono davvero sentito extraterrestre, con la terza mi sono sentito subito a mio agio” sulla Stazione Spaziale Internazionale. Dopo tre volte nello spazio, “la quarta sarà la più bella, chissà…“, scherza.

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