Salute, la ‘selfite’ esiste: ecco i tre livelli di gravità

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C’e’ un nuovo modo in grado di misurare l’ossessione per i selfie, da qualche anno riconosciuta come vera e propria malattia mentale, ribattezzata ‘selfite‘. Un gruppo di ricercatori della Nottingham Trent University e della Thiagarajar School of Management a Madurai (in India) ha messo a punto una sorta di scala utile per la valutazione della gravità di questa patologia.

Hanno individuato così tre categorie tra i pazienti con ‘selfite’: borderline, acuto e cronico.

La ‘selfite’ bordeline si verifica quando le persone si fanno selfie almeno tre volte al giorno, ma non li pubblicano sui social media. Coloro che soffrono di ‘selfite’ acuta fanno molti selfie e li pubblicano online. Soffre di ‘selfite’ cronica, invece, chi sente un bisogno incontrollabile di scattare foto di se’ stesso 24 ore su 24, pubblicandole su Facebook e Instagram più di sei volte al giorno.

“Questo studio ha validato il concetto di ‘selfite’ e fornisce dati di riferimento per altri ricercatori per indagare il concetto in modo piu’ approfondito e in diversi contesti”, ha detto Mark Griffiths, ricercatore della Nottingham Trent University e autore dello studio pubblicato sull’International Journal of Mental Health and Addiction. 

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