Ecco cosa rappresenta questa mappa e le sue importanti implicazioni per l’umanità

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Questa mappa mostra il tempo di viaggio medio per raggiungere la città più vicina da quasi ogni posto sulla Terra. Daniel Weiss dell’Università di Oxford, insieme ai suoi colleghi, ha utilizzato i dati dell’Open Street Map Project e di Google per mappare il mondo e determinare quanto tempo occorre per raggiungere un’area urbana in base alla distanza e all’accesso a strade, vie navigabili e trasporto ferroviario. Ecco i dati principali: nel 2015, circa l’89,7% delle persone (circa 6 miliardi di individui) viveva a distanza di un’ora da una città. Ma il 90,7% delle persone che viveva in Paesi ad alto reddito poteva raggiungere una città entro un’ora rispetto al 50.9% delle persone nei Paesi a basso reddito.

Questo studio è importante dal momento che le città sono i centri per le occupazioni, gli ospedali e le scuole, e l’accesso ad esse può essere una misura delle opportunità di un Paese. Le nuove mappe mostrano chiaramente le ineguaglianze e la necessità di un’accessibilità migliore. Ma Weiss sottolinea che questo deve essere fatto in maniera sensata. Per esempio, eliminare le foreste in nome delle strade può portare alla deforestazione.

città poveraIl motivo che ha spinto Weiss e i suoi colleghi a realizzare questo progetto risiede nel fatto che queste mappe sono utilizzate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per determinare l’incidenza della malaria (che Weiss studia ed che è stato lo stimolo principale per creare la mappa attuale), dell’HIV e della povertà. Secondo Weiss, queste mappe rappresentano gli strumenti per eseguire migliori interventi per affrontare questi problemi. Per esempio, potrebbero aiutare a progettare strade e a migliorare l’accessibilità all’assistenza sanitaria.

Per il futuro, Weiss sta collaborando con Google per sviluppare uno strumento di mappe online che funzioni sul cloud. Weiss ha dichiarato: “Stimo cercando di realizzare qualcosa secondo cui un professionista del settore sanitario in Burundi possa avere la sua mappa senza avere la competenza [di un professionista di GIS] e infrastrutture computazionali per farlo”.

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