Reflusso gastroesofageo: i sintomi che tante volte vengono sottovalutati

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I sintomi come mal di gola e tosse possono essere normali durante la stagione invernale, però dietro questi a questi disturbi si possono nascondere altre problematiche più gravi. Una tosse secca, stizzosa, che non vuole andare via, può nascondere un pericolo e insidioso problema collegato al disturbo del reflusso gastroesofageo. Quando l’acidità raggiunge l’esofago, e magari anche la laringe e la faringe, stimola in queste sedi un riflesso difensivo che si manifesta con la tosse. Le mucose delle alte vie respiratorie infatti non sono abituate a sopportare un ambiente acido e si infiammano. Il reflusso gastroesofageo può manifestarsi con altri sintomi,tra i quali possiamo trovare oltre alla tosse secca alcuni disturbi respiratori come asma bronchiale oppure un aumento della salivazione, dolore allo stomaco e bruciori. Visto che la diagnosi non è sempre facile da riconoscere, quando c’è una tosse sospetta che fatica ad andare via è bene rivolgersi ad un parere medico approfondendo il disturbo.

Le analisi che in genere si fanno per capire la causa del problema sono un po’ invasive, come per esempio l’endoscopia esofagea. Ma sono essenziali per la diagnosi di reflusso. Un’altra analisi importante è la pH-metria esofagea, che misura il livello di acidità presente nell’esofago. Se una persona soffre di reflusso, infatti, l’acidità nel suo esofago cambia nel corso della giornata perché il materiale che risale dallo stomaco è acido, provocando un abbassamento del pH. Per la cura del reflusso gastroesofageo le terapie più adatte sono l’utilizzo di antiacidi e e farmaci che abbassano  l’acidità dello stomaco, nonché i procinetici, molecole che accelerano lo svuotamento gastrico. Nei casi più gravi è necessario un intervento chirurgico, di solito condotto in laparoscopia.

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