Gli effetti del cambiamento climatico hanno costretto alcuni atleti statunitensi che competono nei Giochi Olimpici invernali del 2018 a viaggiare per migliaia di chilometri verso posti come la Finlandia e le Alpi svizzere alla ricerca delle perfette condizioni di allenamento. Il motivo? Semplicemente perché non fa abbastanza freddo negli Stati Uniti. I ghiacciai stanno sparendo e le temperature medie sono in aumento. Questo ha avuto un impatto significativo sull’industria sportiva, secondo lo snowboarder professionista Blake Tholen Clark.
Ma non è solo un problema per gli atleti olimpici. Secondo i dati del 2009-2010 del Climate Central, le industrie dello sci, dello snowboard e delle motoslitte hanno portato 12.2 miliardi di dollari nell’economia americana. Nelle condizioni attuali, invece, il turismo invernale incasserà forti colpi se i mesi invernali continueranno a perdere il loro gelo. Per citare un esempio proposto da Clark, il Park City Resort, un impianto sciistico nell’Utah, negli ultimi due anni ha aperto in ritardo a causa della mancanza di freddo e neve. In passato gli atleti statunitensi non avevano bisogno di viaggiare per trovare condizioni di allenamento adeguate, che includono temperature basse e molta neve fresca per lo snowboard.
L’innalzamento delle temperature potrebbe rendere molto difficile la presenza di neve per le competizioni sciistiche, secondo Brett Anderson, meteorologo di AccuWeather. Egli dichiara: “Questo vale particolarmente per eventi su tutto il territorio americano che dipendono di più dalla neve naturale rispetto agli eventi sulle montagne, dove è più facile ricoprirle di neve artificiale se necessario”. Tuttavia, gli eventi di bob, slittino e salto con gli sci di solito possono essere controllati da sistemi di raffreddamento artificiali costruiti nelle piste e gli eventi indoor, come hockey e pattinaggio artistico, non sarebbero influenzati dal riscaldamento globale. Le location invernali di allenamento, invece, sono notevolmente alterate dal tempo e, dal momento che un programma di allenamento si pianifica prima dell’inizio della stagione, questo potrebbe provocare cambiamenti dell’ultimo minuto e, quindi, problemi agli atleti.
È possibile che solo 6 delle 19 precedenti città che hanno ospitato i Giochi Olimpici invernali siano in grado di ospitare ancora le Olimpiadi invernali entro la fine del XXI secolo se le emissioni di carbonio continueranno a seguire le tendenze attuali, secondo quanto riportato da Climate Central. Per i futuri Giochi Olimpici invernali, il Comitato Olimpico Internazionale potrebbe aver bisogno di scegliere siti ospitanti che si trovino più a nord o più alti in elevazione rispetto alle location selezionate negli ultimi decenni. Anderson conclude: “Il problema in questo è che ci ritroveremmo in aree più isolate che non riescono a sostenere eventi simili a causa della mancanza di denaro e infrastrutture”.