Terremoto Reggio Calabria e Messina, l’esperto INGV: “troppi hanno dimenticato la pericolosità della zona, il rischio aumenta in modo enorme”

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Dopo il terremoto di magnitudo 3.7 che alle 03:16 di stanotte ha svegliato decine di migliaia di persone tra Messina, Reggio Calabria e le due Province, stamattina il sismologo dell’INGV Alessandro Amato ha spiegato che “è stato un sisma su una faglia diretta (con componente trascorrente) coerente con le conoscenze sulla regione. La Calabria è una regione a elevatissima pericolosità, in ragione delle importanti sequenze storiche note, soprattutto quelle alla fine del Settecento (1783 su tutte) e di inizio Novecento (1905, 1908). Per fortuna (o purtroppo) negli ultimi decenni non ha avuto grandi terremoti. Se questo da un lato ha fatto vivere sonni tranquilli ai calabresi e siciliani del nordest, dall’altro ha fatto dimenticare (ai politici, ai costruttori, ai cittadini, ciascuna categoria per ragioni differenti) la pericolosità della regione, quando si sono costruiti pezzi di città, quartieri, scuole e case, moltissimi nei 3-4 decenni del secondo dopoguerra. Conseguenza: un aumento enorme del rischio, difficilmente valutabile oggi. È in queste regioni che bisognerebbe investire maggiormente in prevenzione, approfittando anche del SIsmabonus varato nel 2017. Lo staranno facendo? Nutro molti dubbi“.

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