Sanità: le denunce dei pazienti, ospedali vecchi e sporchi come lazzaretti

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Reparti, camere e corridoi di ospedali pubblici come gironi danteschi, con situazioni “igieniche anomale e bagni al limite dell’agibilità“, “pazienti abbandonati per ore tra feci e sangue“, situazioni che somigliano “all’inferno dei lazzaretti” al Nord come al Sud. E’ quanto emerge dalle denunce e della segnalazioni arrivate al Tdm-Cittadinanzattiva e visionate dall’Adnkronos Salute. Familiari disperati che raccontano come “il personale infermieristico è a dir poco carente, quello medico inesistente o latitante. Giorno dopo giorno, notte dopo notte, pazienti abbandonati per ore“. Tanta “rabbia” per come una struttura pubblica che dovrebbe accogliere e curare al meglio la persona diventi l’esatto contrario, un inferno con “pazienti affidati alla loro sorte“.
C’è chi denuncia la totale mancanza di organizzazione del reparto. “Mia madre da giorni non può lasciare l’ospedale per cercare di garantire a mio padre un minimo di assistenza – racconta una donna – Ma è umanamente insopportabile vedere tanto degrado. Un esempio per tutti: questa mattina non potevano fare l’insulina a un paziente (sfortunato compagno di stanza di mio padre) perché per tutto il reparto non si trovava una siringa da insulina…..“.
Nelle segnalazioni emerge in maniera violenta l’angoscia di chi vede i propri cari, fragili e impauriti, in balia degli eventi e si sfoga anche con missive di fuoco inviate alla direzione ospedaliera. “Come vede non le scrivo per mio padre – scrive il figlio del paziente alla dirigenza della struttura – per il quale tanto avrei da chiedere e da denunciare, ma le scrivo per quegli ammalati, che come lui, condividono la sorte di essere confinati in quell’angolo di disperazione, tanto grave e bruciante da farmi vergognare di pregare Dio per il mio personale dolore“. Una nipote parla della nonna “ricoverata per oltre un mese in una camera sporca e con spifferi” e delle richieste ai medici della donna di risolvere queste situazioni: “La risposta di una dottoressa è stata che lei è pagata per fare terapia e non per fare coccole o dare carezze ai pazienti“.

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