Salute, Ssnv: “Diete vegan? La vitamina B12 è carente anche negli onnivori”

MeteoWeb

Uno studio di cui sono stati divulgati risultati preliminari, non corretti e in cui non si sottolinea che la vitamina B12 può  essere carente anche per chi segue una dieta onnivora. La Ssnv, Società scientifica di nutrizione italiana, interviene nel “nuovo caso di ingiustificato allarmismo circa le diete vegetali in gravidanza”.

Mentre cresce il numero di persone che adotta una alimentazione a base vegetale, ancora piu’ numerosi, riferisce la Ssnv, fioriscono notizie e dati che dimostrerebbero l’inadeguatezza delle diete vegetali (nelle sue varie declinazioni), soprattutto nelle donne in gravidanza e nei bambini.

“Pare sia proprio questo il nuovo trend dei soliti, noti detrattori che donano, su piatti d’argento, l’occasione alla stampa di lanciare articoli dai titoli sensazionalistici e terroristici. Si sa, il tema attira molto il pubblico e chi vuole mettersi in mostra con poco sforzo. Questa volta si tratta dei dati raccolti dallo screening neonatale esteso per la diagnosi precoce delle malattie rare nei neonati, del periodo tra 2015 e 2016, diffusi in questi giorni dalla Societa’ Simmesn (Societa’ italiana per lo studio delle malattie metaboliche ereditarie e lo screening neonatale)”.

“Di questo studio – afferma Luciana Baroni, presidente della Societa’ scientifica di nutrizione vegetariana – sono stati divulgati risultati preliminari che sembrano almeno in parte non corretti: non e’ infatti stata rilevata la dieta di tutte le madri dei bambini, quindi ci sono casi di neonati per i quali non e’ nota la dieta della madre, che siano carenti o meno. Ci sono anche casi di bambini figli di madri vegetariane che non sono in carenza, in quanto la madre seguiva una dieta completa, e casi di figli di madri onnivore che invece sono in carenza.”

“Come al solito – continua Baroni – la notizia serve solo per attaccare la dieta vegetariana, non per fare corretta informazione: la vera notizia, quella importante in termini di Salute pubblica, e’ che anche le madri onnivore possono non avere nel sangue livelli di B12 adeguati per il loro piccolo, che nascera’ carente”.

Il fenomeno, ricorda la Ssnv, era gia’ stato segnalato in una metanalisi del 2016, che dall’analisi di un’ottantina di studi concludeva che la carenza di vitamina B12 durante la gravidanza e’ comune anche nelle donne non vegetariane, e che le concentrazioni ematiche di vitamina B12 si riducono dal primo al terzo trimestre di gravidanza, in tutte le donne incinta, aldila’ della dieta seguita. Anche al di fuori del periodo gestazionale, l’evenienza di incorrere in un deficit di vitamina B12 e’ molto alta per gli onnivori. Un articolo pubblicato dal dipartimento per l’agricoltura del governo Usa, che risale al 2000, riporta che circa il 40% degli onnivori ha livelli bassi di vitamina B12, sulla base di uno studio svolto su ben 3.000 persone, dai 26 agli 83 anni (il Framingham Offspring Study).

Nel frattempo, pero’, nuovi studi hanno individuato livelli ottimali per la vitamina B12 molto piu’ alti, il che significa che gli onnivori con B12 troppo bassa sono probabilmente ben oltre il 50%. Tra le cause di carenza e’ sempre piu’ importante il ruolo dei difetti di assorbimento e l’uso di farmaci che interferiscono con l’assorbimento della vitamina. Se tutti i vegetariani sono informati della necessita’ di integrare la B12, non altrettanto si puo’ dire degli onnivori, che anzi vengono dolosamente convinti che grazie alla presenza di cibi animali nella propria dieta sarebbero immuni dalla carenza.

“Si arrivera’ al paradosso – continua la Ssnv – che tra qualche anno la carenza di B12 sara’ meno diffusa nei vegetariani (informati e che integrano correttamente) che negli onnivori (convinti di non avere il problema)”. Ben venga quindi, aggiunge la Ssnv, una maggiore informazione sull’argomento e l’inserimento tra i test di routine per la donna in gravidanza la valutazione dello stato della B12, a prescindere dalla dieta seguita.

Sul sito della societa’ scientifica sono disponibili le Linee Guida per la dieta vegetariana in gravidanza e allattamento e da anni la Ssnv raccomanda a tutti i vegetariani e ai vegani di integrare la vitamina B12 nel corso di tutta la vita e questa e’ una raccomandazione da seguire tanto piu’ in gravidanza.

“Qualsiasi dieta puo’ essere condotta bene o male – afferma Mario Berveglieri, pediatra specialista in Scienza dell’alimentazione e membro del comitato scientifico della Ssnv -. In particolare, la latto-ovo-vegetariana e la vegana sono diete complete, questo significa che sono in grado di fornire tutti i nutrienti necessari all’organismo, in quanto comprendono per definizione il consumo di cibi di tutti i gruppi alimentari presenti in una dieta vegetariana, quali verdura e frutta, cereali integrali, legumi, semi oleaginosi e frutta secca, olio, e le necessarie integrazioni (vitamina B12 e D, che non dipende dall’alimentazione, ma dall’esposizione alla luce solare, e in alcuni casi DHA). Esistono ancora pero’ persone non sufficientemente informate o supportate dal medico curante, o che purtroppo si fanno consigliare da figure prive di competenza specifica, che si limitano a eliminare gli alimenti di origine animale dalla dieta, senza adottare l’inclusione di un’ampia varieta’ di cibi vegetali e dei nutrienti critici. Ma, nell’interesse di tutta la popolazione, gli allarmismi vanno evitati, non deve passare il concetto che i vegetariani rischiano la carenza e gli onnivori no, questo rappresenta un grave rischio soprattutto per la Salute degli onnivori”.

Condividi