Tumori: allarme sovradiagnosi per il cancro alla tiroide, troppi esami inutili

MeteoWeb

L’Italia è in cima alla graduatoria Ue per i più alti tassi di incidenza dei tumori della tiroide: 15 mila nuovi casi stimati nel 2017 (+74% nelle donne e +90% negli uomini tra il 1998 e il 2012). Dati che allarmano gli esperti, preoccupati per la quota di sovradiagnosi – cioè quei tumori identificati a seguito di intensi accertamenti ma che non avrebbero comunque causato sintomi o decessi – pari a circa il 70% (75% nelle donne e 63% negli uomini). Un fenomeno che fa ingrossare il fiume di esami inutili nel Ssn. È quanto emerge da uno studio coordinato dal Centro di riferimento Oncologico (Cro) di Aviano, in collaborazione con l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione e l’Associazione Italiana dei Registri Tumori (Airtum) pubblicato dalla rivista ‘European Journal of Cancer’.
I risultati dello studio suggeriscono la necessità di “rivedere le pratiche correnti sconsigliando quelle di screening per tumore della tiroide a persone che non mostrano sintomi“. In Italia sono emerse “grandi differenze di incidenza tra le aree coperte dai Registri tumori – precisa Luigino Dal Maso, epidemiologo del Cro di Aviano e coordinatore dello studio – differenze presenti in entrambi i sessi e in aumento nell’ultimo decennio. Dei 9.000 nuovi casi diagnosticati in media ogni anno dal 1998 al 2012 in Italia, la sovradiagnosi è la spiegazione più probabile per circa 6.600 di essi“. D’altro canto, la mortalità dopo una diagnosi di questo tumore è molto bassa (meno di un decesso per anno ogni 100 mila residenti) a fronte di 28 casi ogni 100 mila donne e 10 ogni 100 mila uomini.
L’aumento significativo di sovradiagnosi e sovratrattamenti per i tumori della tiroide – evidenzia Salvatore Vaccarella, epidemiologo all’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione – rappresenta una preoccupazione per i sistemi sanitari, in Italia come in molti Paesi ad alto reddito. Segnali dello stesso tipo di andamento cominciano ad emergere anche in alcuni Paesi a reddito medio-basso. Al fine di evitare ai pazienti sovradiagnosi e trattamenti non necessari, è di vitale importanza valutare quali siano i migliori approcci per affrontare” il fenomeno.

Condividi