“Segnali positivi provengono dal Lago di Bracciano, che ha recuperato una cinquantina di centimetri dal novembre scorso, a captazioni ferme e con le piogge di quest’inverno e autunno”. A parlare all’AdnKronos è Alessandro Mecali, geologo di Anguillara Sabazia che segue da vicino le condizioni del lago di Bracciano.
“Significa che c’è stato un buon recupero delle spiagge – aggiunge Mecali – certo poi a seconda della zona c’è stato un recupero maggiore o minore. A Trevignano, dove la pendenza dei fondali è maggiore, si apprezza di meno. Ma questo è normale. Il lago si sta riprendendo, anche se molto lentamente, da un punto di vista idrogeologico – spiega ancora Mecali – sta recuperando e si vede perché a captazioni ferme, dopo una settimana senza piogge, il livello idrometrico è stabile. E malgrado ci sia un’evaporazione attualmente di un millimetro al giorno, il lago non si è abbassato. L’evaporazione c’è ma è contrastata dalle falde sotterranee. Il lago ha delle risorse sottosuolo, ma serve naturalmente del tempo. Perché torni come era ci vorranno diversi anni, piogge e assenza di prelievi”.
Per quanto riguarda l’eventualità che i recenti terremoti nell’Italia Centrale possano aver provocato mutamenti nelle falde acquifere che alimentano il lago, Mecali ritiene che si tratti di “leggende metropolitane. L’intera area del lago quindi Bracciano, Trevignano, Anguillara, è una zona a basso rischio sismico, non ci sono faglie attive. I terremoti che si avvertono in queste zone sono minimi e provengono da altre località dell’Appennino. Il rischio sismico è bassissimo, perché l’onda giunge estremamente smorzata, se arriva”.
“L’onda quindi non ha la forza di generare fessure nel sottosuolo – conclude Mecali – e se mai dovesse essere così il livello del lago dovrebbe scendere drasticamente perché l’eventuale fessura man mano verrebbe allargata dall’acqua e il livello del lago scenderebbe, non aumenterebbe come invece si sta verificando”.